Curriculum, what a passion!

I curriculum sono croce e delizia di chi li scrive, ma soprattutto di chi li legge; se poi ci tocca redigere la versione in inglese si arriva a vette quasi surreali. In John Peter Sloan – la Scuola, ma anche in altri ambiti professionali, mi capita spesso di analizzare curriculum e negli anni mi sono […]

I curriculum sono croce e delizia di chi li scrive, ma soprattutto di chi li legge; se poi ci tocca redigere la versione in inglese si arriva a vette quasi surreali. In John Peter Sloan – la Scuola, ma anche in altri ambiti professionali, mi capita spesso di analizzare curriculum e negli anni mi sono costruito una casistica interessante.

Si inizia con l’amante della burocrazia che si presenta così: “I hereby ask* to participate to** the staff selections of your company […]

Tutta questa formalità fa a pugni con lo stile friendly, ma soprattutto – caro candidato – nel mondo anglosassone le aziende sono tutte piuttosto informali: esprimersi con un linguaggio d’epoca vittoriana è un buon modo per assicurarsi un passaporto verso il cestino. Ricorda poi:

*quando scrivi una mail o una lettera, meglio usare il present continuous (I am writing to ask) **In inglese è “participate in”, non “participate to”.

Poi c’è il dadaista che mi sussurra suggestivo: “I could come at the door, like a carpet’s seller*, or come through the window like a thief, but I chose to write you**…

Normalmente lascio correre, ma in questo caso risposi: “who is your pusher?”.

Ricorda poi:

* il genitivo sassone usato dove non va – qui il venditore non appartiene ai tappeti, quindi è carpet seller;

**gli americani usano write in forma transitiva (write you), mentre gli inglesi lo usano in forma intransitiva (write to you); di solito con il business English si preferisce la notazione americana.

 

C’è anche chi adotta l’approccio intimidatorio: “this is not the first time that I sent you my CV and this proves my motivation to be part of your company and my tenacity* in front of a “no thank you”… I am in fact** a rather determinate*** person […]

Apprezzo la tenacia, gentile candidata, ma se hai ricevuto più di un ‘no grazie’, fatti delle domande e datti delle risposte.

Ricorda poi:

*attenzione a non prendere Google translator per oro colato – tenacity è una caratteristica fisica dei metalli, qui sarebbe meglio usare “patience” o “perseverance”;

**in fact è un false friend: non significa “infatti”, ma “in effetti” – qui sarebbe anche appropriato, ma non lo è sempre!

***Attenzione di nuovo a Google translator: l’aggettivo che definisce il carattere di una persona è “determined”; in questo caso invece stiamo parlando di un qualcosa di definito.

 

Quando parliamo delle nostre esperienze lavorative, la proprietà di linguaggio è importante. Riserviamo un pensiero particolare al signore che ci informa che: “I administer condoms”.

Interessante se sei un farmacista che prescrive preservativi, ma se – come il nostro amico – amministri condomini, preparati a vedere facce sorprese.

 

Attenzione anche agli interessi personali; la cucina, ad esempio, è una bella passione, ma se scrivi “I love cooking Italians” rischi di passare per un cannibale!

 

Infine ci sono i candidati che alla voce “conoscenze linguistiche” mettono “inglese: ottimo, scritto e parlato” ma poi sono in difficoltà quando si tratta di affrontare un colloquio in inglese. Non è facile valutare se stessi sulle conoscenze linguistiche: c’è chi se la cava meglio di quanto non creda e chi incappa allegramente in strafalcioni senza nemmeno accorgersene. In questo caso può venire in aiuto un test online, come quello di John Peter Sloan La Scuola, veloce, completo di colloquio orale e accurato.

 

Se ricevo una nota di presentazione in cui la candidata mi dice che ha una predisposizione per la scrittura creativa e vuole mettere “in pratik” le nozioni che ha appreso all’università, cerco la mia pistola! L’ortografia non è (ancora) un’opinione*.

*Qualora avessi dei dubbi, si scrive “in practice”.

 

Riassumendo, scrivere un curriculum in inglese è questione di competenze linguistiche con un po’ di attenzione alla cultura lavorativa del mondo angloamericano. Lo possiamo riassumere in tre dritte: dai una lettura attenta a quello che scrivi, evita formalismi eccessivi e ricorda: less is more. Soprattutto ricorda: se scrivi “I have a sunny personality”, dall’altra parte non avranno la minima idea di che cosa intendi.

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