Puglia, troppi idonei nel concorso: la Regione li cede ad altre amministrazioni

Il Consiglio regionale della Puglia apre le graduatorie ad altri enti: potranno assumere i selezionati da una procedura concorsuale pugliese del 2022. Così si garantisce soddisfazione a chi ha superato il concorso e si ottimizzano i costi per la sua organizzazione

27.01.2024
Idonei della Regione Puglia ceduti ad altre amministrazioni: una sala per concorsi vuota

La Regione Puglia apre le graduatorie dei propri concorsi alle agenzie regionali e alle altre amministrazioni, con una clausola non da poco: chi decide di firmare un contratto a tempo indeterminato con uno di questi enti “verrà definitivamente cancellato dalla graduatoria regionale del profilo professionale da cui è stato attinto”. Così recita la delibera di Giunta approvata il 15 febbraio, che stabilisce anche un “contributo forfettario alle spese per le procedure concorsuali di € 350,00 per singolo candidato assunto” a carico delle amministrazioni che si avvantaggeranno delle procedure svolte dalla stessa Regione.

È una delle strategie messe in campo dall’amministrazione guidata da Michele Emiliano per esaurire le graduatorie dei concorsi banditi nel 2022 con l’obiettivo di assumere 721 unità di categoria B, C e D. Per la precisione: 209 dell’Area Funzionari ed Elevata qualificazione (ex cat. D), 306 dell’Area Istruttori (ex cat. C) e 206 dell’Area Operatori esperti (ex cat. B).

Il concorso della Regione Puglia servirà anche ad altre amministrazioni

A risultare idonei dopo le prove concorsuali sono stati all’incirca 1.800 candidate e candidati, più del doppio del fabbisogno della Regione Puglia, e le graduatorie di certo scadrebbero prima che tutti abbiano trovato una collocazione nell’organigramma regionale. Di qui la scelta di utilizzare l’art.3, comma 61 della Legge Finanziaria 2004 e rendere accessibili le stesse graduatorie alle amministrazioni pubbliche interessate ad assumere velocemente e risparmiandosi i costi di un concorso.

Una scelta condivisa dal Consiglio regionale che, lo scorso 3 ottobre, ha approvato all’unanimità una legge per attivare la procedura di assorbimento degli idonei da parte di società partecipate della Regione, enti strumentali ed enti vigilati dalla stessa Regione Puglia. E proprio al Consiglio regionale sono tornati a rivolgersi quanti sono stati inseriti nelle graduatorie approvate e che scadranno nel corso del 2024. La gran parte di loro si è volontariamente riunita nel Comitato Idonei dei Concorsi della Regione Puglia con lo scopo di ottenere la proroga della scadenza fino all’assunzione di tutte le idonee e gli idonei.

A muoverli è il voler ottenere il lavoro per cui hanno studiato e si sono cimentati nelle prove concorsuali; con in più la messa a valore della spesa sostenuta dalla Regione, che altrimenti sarebbe, seppur in parte, dissipata con l’annullamento di graduatorie in cui siano presenti vincitori e idonei in possesso di competenze specifiche.

All’appello è seguito un lungo confronto, in particolare con alcuni consiglieri del gruppo del Partito Democratico, da cui è scaturita la proposta di estendere la validità delle graduatorie per un ulteriore triennio, salvo che non si esauriscano. Analoga decisione è già stata adottata da Toscana, Lombardia, Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige e Abruzzo e nessuna di queste leggi è stata impugnata dal Governo, come paventato da alcuni consiglieri regionali.

La scelta politica dovrebbe, quindi, concretizzarsi con l’approvazione del cosiddetto Omnibus, la proposta di legge in cui sono confluiti gli emendamenti di carattere normativo esclusi dalla legge di Bilancio per il 2024, che il Consiglio esaminerà e approverà entro la metà di febbraio.

Tutto è bene ciò finisce bene? Mica tanto. È di qualche giorno fa la notizia che la prima sezione del TAR di Bari ha ordinato alla Regione di pubblicare sul proprio sito due ricorsi presentati avverso le graduatorie. A motivarli l’erroneo calcolo del punteggio a danno dei candidati con la laurea quadriennale, quella del vecchio ordinamento universitario, a cui, sostengono i ricorrenti, dovrebbero spettare più punti rispetto ai possessori del titolo triennale. La pubblicazione sul sito serve a comunicare che le posizioni in graduatoria potrebbero cambiare qualora i due ricorsi siano valutati in positivo per i ricorrenti e per quanti si trovino nelle medesime condizioni.

Nonostante tutto, quindi, davvero non c’è pace per gli idonei dei concorsi pugliesi.

 

 

 

Photo credits: lentepubblica.it

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