Il nuovo Notariato punta al sociale

Il Notariato Sociale è un prezioso alleato delle imprese e dei cittadini. Il contesto sociale deve riscoprire, a piccoli passi, una maggiore sensibilità per intervenire con determinazione nel nuovo scenario economico. «Sono ormai molti anni che il Notariato – commenta Gianluca Abbate, Consigliere Nazionale del Notariato con delega al sociale – è impegnato a sensibilizzare […]

Il Notariato Sociale è un prezioso alleato delle imprese e dei cittadini. Il contesto sociale deve riscoprire, a piccoli passi, una maggiore sensibilità per intervenire con determinazione nel nuovo scenario economico.

«Sono ormai molti anni che il Notariato – commenta Gianluca Abbate, Consigliere Nazionale del Notariato con delega al sociale – è impegnato a sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi del sociale, promuovendo sul territorio nazionale iniziative rivolte ai cittadini come, per esempio, l’open day del 2013 dedicato ai contratti di convivenza, il sostegno al terzo settore – ormai consolidato negli anni – per la diffusione della cultura dei lasciti testamentari e la collaborazione con i Comuni per la raccolta delle Disposizione Anticipate di Trattamento sanitario. I recenti provvedimenti normativi (La Legge Cirinnà, la Legga Delega per la Riforma del terzo settore e la legge sul Dopo di noi), necessitano in questo momento storico di una maggiore consapevolezza delle nuove opportunità e dei diritti conseguenti. Le norme sono espressione del grado di civiltà di un Paese, ma vivono attraverso l’interpretazione conferita dagli operatori; gli strumenti giuridici di tutela si declinano nella massima estensione attraverso la loro pratica applicazione. Con questa consapevolezza, il Notariato rappresenta, in virtù del ruolo che riveste nell’ordinamento giuridico, un presidio di legalità per la tutela dei diritti individuali; la pubblica funzione assume particolare rilevanza dove sussiste la necessità di rimuovere quegli ostacoli che si frappongono alla protezione delle persone, soprattutto quelle più vulnerabili».

Questo straordinario impegno sociale rende la categoria professionale ancora più responsabile quando deve gestire situazioni complesse dove è necessaria una competenza adeguata. Rivalutare il ruolo del notaio nel XXI secolo significa attribuire una specifica importanza a quei professionisti che tutelano giuridicamente la popolazione. Il lavoro scrupoloso di verifica della legalità è un valore aggiunto da valorizzare costantemente.

«I notai si occupano quotidianamente – vuole precisare Gianluca Abbate – di trovare soluzioni alle esigenze della collettività e ai problemi di natura sociale, agendo in nome della Repubblica italiana, nell’ottica della difesa dei diritti intangibili dei cittadini. Nel suo studio il notaio intercetta i bisogni sociali e accompagna con la propria mano i progetti importanti della famiglia e delle imprese, non solo con riguardo alla pianificazione patrimoniale, ma in senso più ampio nell’elaborazione di un progetto di vita».

La certezza del diritto non deve mai passare in secondo piano; è assicurata dai notai che controllano i contenuti squisitamente giuridici dei documenti. Quello sguardo rivolto al sociale conferisce la giusta sensibilità nel momento in cui consigliano ai cittadini determinate scelte come i lasciti testamentari; nelle decisioni complesse il ruolo del notaio assume una doppia valenza: garante della giustizia e promotore del bene della società.

«I notai italiani sono da sempre e continuano ad essere – conclude Gianluca Abbate – i garanti della sicurezza delle transazioni immobiliari ed esercitano un insostituibile controllo di legalità sugli atti societari, assicurando la protezione di valori costituzionalmente rilevanti ma possono e debbono essere anche un punto di rifermento fondamentale per la collettività con riguardo ai “nuovi diritti” che iniziano a concretizzarsi nella legislazione italiana».

C’è un nutrito gruppo di notai protagonista in prima linea per dirimere gli svariati aspetti sociali delle persone più deboli. Il forte e determinato impegno della ‘squadra’ riesce sempre a comprendere le esigenze delle persone suggerendo soluzioni adeguate alle loro richieste. Questa graduale trasformazione dei notai riesce ad emergere con decisione nelle situazioni più disparate come la gestione dei beni confiscati alla mafia.

«Nella situazione normativa italiana – commenta Carmelo Di Marco, notaio e presidente di Federnotai – è previsto il trasferimento dei beni confiscati alla mafia direttamente ai Comuni, i quali scelgono i modi più adeguati per la vendita. La Federnotai, associazione sindacale di categoria, coordina alcuni progetti sociali per favorire la gestione condivisa dei beni comuni e, in particolare, di quelli confiscati alla mafia. Questa iniziativa è condivisa con l’Associazione Circola che sta elaborando un modello di gestione dei beni comuni a prescindere dal trasferimento della proprietà. Il Comune resta sempre proprietario del bene confiscato mentre l’obiettivo è quello di mettere a disposizione questi beni comuni per la realizzazione di progetti sociali: ospitalità delle famiglie che hanno i bambini ricoverati in ospedale, svolgimento di attività culturali e ricreative, realizzazione di attività produttive o addirittura imprenditoriali. Federnotai e Circola vogliono sensibilizzare la cittadinanza su queste tematiche per capire quali sono le loro esigenze, individuando gli strumenti giuridici più idonei. Il notaio svolge un ruolo basilare quando consiglia la modalità per realizzare una nuova impresa, per disciplinare la gestione di uno spazio comune, per costituire una cooperativa sociale. Con questa iniziativa vogliamo lanciare un modello di gestione che possa essere replicato negli altri contesti sociali, adattandolo adeguatamente alle diverse realtà territoriali».

A tutela dei disabili e dei lasciti solidali

Il Notariato svolge anche una funzione prettamente sociale quando tutela le persone disabili che devono redigere un atto costitutivo di un’associazione oppure di una Onlus nella quale partecipano attivamente come soci lavoratori. Questa preziosa assistenza dei notai diventa fondamentale perché si sente con determinazione la necessità di coinvolgere i disabili in una vita normale; l’impedimento, nella maggioranza dei casi, è solo motorio senza influenzare le facoltà intellettive e cognitive.

«La nuova legge sul “Dopo di noi” permette una serie di nuove prerogative – continua Carmelo Di Marco – consentendo di utilizzare lo strumento di affidamento fiduciario e della nomina di una persona che si occupi del disabile, al fine di garantire la soddisfazione dei bisogni primari. Il notaio svolge una funzione di controllo della legalità nella scelta degli strumenti adeguati a seconda delle diverse esigenze».

Si sta diffondendo sempre più quella precisa volontà delle persone sulla quale diventa necessario il ricorso al notaio: il lascito solidale. Questa forma di solidarietà prende forma e sostanza nella società del XXI secolo ed è decisamente importante comprendere le diverse sfaccettature che si presentano a ogni testamento. Le destinazioni dei beni immobili e mobili a fondazioni ed enti benefici richiedono una supervisione minuziosa del notaio per accertare la valenza giuridica. Il lavoro è sicuramente complesso anche se è importante sottolineare quanto possa agevolare le realtà sociali impegnate nei confronti delle persone bisognose.

«Il lascito solidale – spiega Paola Di Rosa, notaio esperta nel testamento solidale – è largamente preferito a favore della ricerca scientifica. A seguire troviamo la tutela dei bambini, la difesa degli animali, la Chiesa. La maggioranza delle persone adotta il lascito solidale perché vuole esprimere un forte senso di generosità proprio verso gli enti benefici. Il Notariato Nazionale come quelli provinciali e regionali promuovono il testamento solidale per sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema che deve coinvolgere le persone perché sarà sempre più attuale nel futuro».

 

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