Spoiler – “Regali non dovuti” nel prossimo Senza Filtro

Robyn e Simon sono una coppia di giovani sposi, da poco in California per un cambiamento professionale. Il tran-tran familiare procede tranquillo, finché la coppia si imbatte per caso in Gordon, ex compagno di scuola di Simon. Gordon è un tipo bislacco, si comporta in modo stravagante. E soprattutto, è bizzarra la sua abitudine di […]

Robyn e Simon sono una coppia di giovani sposi, da poco in California per un cambiamento professionale. Il tran-tran familiare procede tranquillo, finché la coppia si imbatte per caso in Gordon, ex compagno di scuola di Simon. Gordon è un tipo bislacco, si comporta in modo stravagante. E soprattutto, è bizzarra la sua abitudine di lasciare regali davanti all’uscio di casa dei due giovani sposi. Col tempo la presenza di Gordon diventa sempre più ingombrante e Simon, deciso a riportare la quiete in famiglia, gli chiede di sparire. Ma quel gesto darà il via a una spirale di conseguenze tutt’altro che prevedibili (The Gift, J. Edgerton, 2015).

Andy Barclay sta per compiere sei anni e il suo più grande desiderio è ricevere una bambola Good Guy per il suo compleanno. Ma le Good Guy sono troppo costose per lo stipendio di sua madre Karen che, constatata la delusione del figlio, decide di acquistare una bambola a metà prezzo da un venditore ambulante. Karen però ancora non sa che la bambola acquistata è posseduta dall’anima di un serial killer che, dopo essersi presentato ad Andy come Chucky, comincerà a mietere vittime (Child’s Play, T. Holland, 1988).

E anche quest’anno, alle porte del Natale, scatta la corsa ai regali. Secondo l’indagine «Natale 2017», commissionata da eBay, aumenta nel nostro Paese la propensione agli acquisti online, con quasi 16 milioni (+25% nel 2016) di habitué delle vetrine on web. Secondo l’inchiesta, i più lenti a scegliere sono gli uomini. Le donne sono più organizzate. E se gli adulti tra i 35 e i 54 anni pianificano più dei giovani, la tendenza ad anticipare gli acquisti è anche geografica. Perché le regioni nordoccidentali programmano, mentre quelle del Sud tendono a procrastinare. E in questo scenario Amazon punta sulla consegna garantita, con il 48,9% degli acquisti last minute sul sito di Jeff Bezos.

Ma cosa accade, invece, al di là dello schermo?

Nel mondo del cinema, dove spesso – parafrasando Lynch&Frost – le cose non sono quelle che sembrano, anche un semplice telefono può diventare quello che negli studi sulla fiaba di Valdimir Propp (Morfologiija skazki, 1928) è chiamato Aiutante magico: quell’oggetto capace di potenziare le possibilità dell’eroe nella narrazione, che gli permette di superare ostacoli. E di imboccare le strade che lo porteranno al compimento della sua ricerca. Nondimeno, secondo il saggista Carlo Alberto Pratesi (Il marketing dei servizi ad alta tecnologia, 1996) in molti film d’azione, ma anche nelle commedie, troviamo un uso del telefono che ne esalta le funzioni “salvifiche”. Come nel caso di Pulp Fiction (id. Q. Tarantino, 1994), in cui solo con l’aiuto del cellulare sarà possibile risolvere l’emergenza-overdose di Mia Wallace.

Altre volte il cinema mette in scena regali che si manifestano in forme decisamente insolite. È il caso dei superpoteri, ma anche delle attitudini fuori dal comune. O di abilità prodigiose.

«Perché sei qui?», chiede un anziano Luke Skywalker alla neofita Ray. «Per qualcosa dentro di me che c’è sempre stato», risponde lei (Star Wars: The Last Jedi, R. Johnson, 2017). In un’altra galassia, la liceale Carrie, goffa e introversa, è tormentata da una madre paranoica e da compagni di scuola boriosi e arroganti. Ai quali infliggerà una terribile vendetta attraverso i suoi poteri telecinetici (Carrie, B. De Palma, 1976). Mentre Henry Spencer, in fuga dal suo infernale presente, si muove fra le anse di un radiatore nelle quali, sul palcoscenico di un teatro, si nasconde una donna dalle guance tumefatte (Eraserhead, D. Lynch, 1977).

Ma esistono anche regali indiscutibilmente magici, fatati, legati al mondo del fantastico e dell’incredibile. E in grado di realizzare i sogni più segreti di chi li riceve. Come nel caso del piccolo Bastian, cui l’Imperatrice concede di riportare in vita le creature del regno di Fantàsia per mette in fuga i bulli che lo stanno perseguitando (The NeverEnding Story, W. Petersen, 1984). Come per la quindicenne Sarah, che rimasta sola a casa con il fratellino Toby e innervosita dai suoi pianti invoca il re degli gnomi Jareth (un indimenticato David Bowie), supplicandolo di portare via il piccolo. Che scomparirà in cambio una sfera di cristallo in cui sono contenuti i sogni (Labyrinth, J. Henson, 1986).

E come nel caso della dodicenne Ofelia che, figlia adottiva dello spietato capitano Vidal, in pieno regime franchista, si rifugia in un mondo di fiabe che si materializza con la presenza di un fauno. E che, dopo mille peripezie, le donerà finalmente l’incontro con la sua vera famiglia (El laberinto del fauno, G. del Toro, 2006).

E infine c’è una storia, dal sapore squisitamente natalizio e che, più di altre, mette in scena le conseguenze di un regalo non dovuto.

Philadelphia, anni Ottanta. I due fratelli finanzieri Randolph e Mortimer Duke decidono di fare una scommessa. E per dimostrare che è l’ambiente a fare l’uomo e non il contrario sostituiscono il rampante Louis Winthorpe III con un ladruncolo di colore, Billy Ray Valentine, cui donano successo e ricchezza. Mentre il primo si degrada nei bassifondi, il secondo si afferma come uomo d’affari. La scommessa è dunque vinta. Ma i due giovani, una volta consapevoli di essere stati usati, riusciranno infine a vendicarsi (Trading Places, J. Landis, 1983).

Buone feste e buona visione!

CONDIVIDI

Leggi anche

Spoiler – “I padri del lavoro” nel prossimo Senza Filtro

In principio erano i Lumière, i due fratelli-imprenditori che il 28 dicembre 1985 diedero convenzionalmente inizio alla storia e all’industria del cinema con la primissima proiezione pubblica, rigorosamente riservata a un pubblico pagante, al Cinématographe Lumière di Parigi. L’uscita dalle officine Lumière (La Sortie de l’usine Lumière, L. Lumière, 1895) è il primo film a venire visto da […]

Spoiler – “Vedi Napoli” nel prossimo Senza Filtro

“Vedi Napoli e poi muori” recita un famoso detto, che racconta e sintetizza il sentimento di napolitudine, una sorta di saudade rivista e rivisitata in chiave partenopea. “Vedi Napoli e poi… ciack! Si gira”, rilanciamo noi, nel raccontare il rapporto complesso e affascinante fra Napoli e il cinema. Un rapporto che ha inizio agli albori […]