Tu chiamali, se vuoi, stagionali

Non di soli bagnini è composta la domanda di lavoro stagionale. Le opportunità a portata di mano sono molte, che ci si affidi all’intramontabile passaparola oppure all’intermediazione. Parola d’ordine: disponibilità. “Cerco personale camerieri/e ragazza o gay di bella presenza per accoglienza”. È l’annuncio di uno stabilimento della località siciliana di Marzamemi diventato virale sui social, […]

Non di soli bagnini è composta la domanda di lavoro stagionale. Le opportunità a portata di mano sono molte, che ci si affidi all’intramontabile passaparola oppure all’intermediazione. Parola d’ordine: disponibilità.

“Cerco personale camerieri/e ragazza o gay di bella presenza per accoglienza”. È l’annuncio di uno stabilimento della località siciliana di Marzamemi diventato virale sui social, prima di approdare alle cronache della stampa. Non che il tema della discriminazione o, se vogliamo, della discriminazione al contrario che ne è seguito non sia meritevole di dibattito, tutt’altro, ma a interessarci in questo caso è un’altra questione nascosta nei meandri dell’annuncio: il reclutamento per il lavoro estivo. Nel 2018, come si declina il lavoro stagionale? E in che modo si cerca?

Lavoro stagionale: istruzioni per l’uso

Il consiglio madre delle agenzie per il lavoro è quello di restare sempre sul pezzo, di monitorare gli annunci rispondendo a quelli più attinenti al proprio profilo in termini di esperienza e, nel caso dell’occupazione stagionale, di disponibilità in periodi specifici. «Non esiste un momento stabilito a priori per presentare la candidatura per una posizione stagionale – chiarisce Laura Piccolo, responsabile Grandi Clienti di Openjobmetis (quotata in Borsa segmento Star) – se la propria disponibilità è ampia, ci si muove sin da aprile-maggio, ma ha senso provare ancora all’inizio di luglio. Il lavoro stagionale è, infatti, legato non solo all’incremento di attività di un settore, come il turismo, ma anche alla sostituzione per ferie dei dipendenti diretti. Potrebbe essere, quindi, richiesta una prestazione per un periodo limitato a fine agosto e settembre». Laura Piccolo sottolinea come il primo step nella ricerca di un lavoro – anche stagionale – sia ormai fatto online, se non altro per avere un quadro della situazione. «Nei grandi centri urbani è più frequente che il reclutamento avvenga tramite internet, mentre in provincia è consigliabile “farsi vedere”, passare nelle filiali e portare materialmente la propria candidatura». I giovani e i millennial si muovono quasi esclusivamente online – «magari propongono il cv in maniera innovativa, fanno video-interviste, usano skype» – ma considerando la popolazione nella sua totalità, il colloquio de visu conserva ancora la sua utilità. A fare la differenza sotto il profilo delle caratteristiche sono flessibilità, disponibilità a lavorare su turni, una anche minima pregressa esperienza e conoscenza di almeno una lingua straniera, soprattutto per i settori Gdo e Horeca. In alcuni casi, come nella campagna Oro Rosso di Openjobmetis in Emilia Romagna per la raccolta e la trasformazione dei pomodori, il personale viene formato alle mansioni richieste attraverso corsi dedicati: «un breve percorso professionale che assicura i fondamentali, affinché i lavoratori possano agire in sicurezza e con un minimo di competenza», conclude Laura Piccolo.

I molti volti dei lavori stagionali

Facciamo un passo indietro e parliamo di domanda. Quali profili oggi sono i più ricercati per i picchi stagionali? Assolavoro, l’Associazione nazionale delle agenzie per il lavoro (2500 filiali e 85% di fatturato complessivo legato alla somministrazione di lavoro) ha contato oltre 28mila opportunità occupazionali per l’estate 2018. Presenti le figure più tradizionali quando si parla di lavoro stagionale: addetti ai servizi di ristorazione (cuochi, pizzaioli, baristi, personale di sala, camerieri), al trasporto e all’accoglienza dei turisti (autisti di pullman, hostess e steward, receptionist, facchini), animatori e istruttori sportivi, ma anche sub, caddy per i campi da golf e tecnici di luci e suoni per eventi e spettacoli di intrattenimento.
L’area della cura della persona è in continua ricerca: parrucchieri, estetisti, massaggiatori e poi medici, infermieri specializzati, operatori socio-sanitari e badanti restano tra i più richiesti. Per non parlare delle palestre, che iniziano ad ampliare il personale prima della bella stagione, quando scatta il conto alla rovescia per la prova costume. A non andare mai in vacanza sono poi i social network. A presidiarli sono i professionisti del digitale: richiesti, quindi, social media manager e soprattutto gli “Instafood consultant”, che aiutano i titolari a confezionare le migliori immagini per avere successo su Instagram, dall’impiattamento dei cibi alle atmosfere del locale.

Non va dimenticata l’industria. Molte aziende produttrici di specialità di stagione necessitano rinforzi in previsione dell’arrivo dell’estate. Dalle ricerche aperte da Manpower e Openjobmetis, altri settori “in caccia” sono climatizzazione, logistica (ad esempio, operatori di magazzino per e-commerce), grande distribuzione organizzata (cassieri, banconisti, scaffalisti, specialisti di reparto, magazzinieri e inventaristi) e retail: in tempo di saldi aumenta, infatti, la richiesta di addetti alla vendita nelle catene di abbigliamento, accessori e calzature. Uno dei comparti di punta del made in Italy è quello vitivinicolo. Si cercano allora operai di cantina per operazioni come pesa delle uve, pulizia delle cisterne, imbottigliamento ed etichettatura e addetti alla cernita della frutta, senza particolare esperienza pregressa ma con massima flessibilità per coprire il picco di lavoro previsto. In base alle analisi di Openjobmetis, Lombardia ed Emilia Romagna si confermano per il lavoro stagionale le zone più calde, seguite da Piemonte e Sicilia.

Magari dobbiamo ancora andare in vacanza, ma con uno sforzo di immaginazione guardiamo al prossimo futuro. Facendo riferimento alle opportunità di lavoro legate al periodo natalizio aperte da Manpower nel 2017, possiamo farci un’idea delle richieste per la cosiddetta “stagione invernale”: operatori di magazzino, addetti alla vendita e scaffalisti per far fronte allo shopping natalizio; e poi cuochi, aiuto cuochi, addetti ai servizi mensa, alle pulizie e al lavaggio nelle strutture alberghiere aperte durante le festività.

Il potere delle reti

L’annuncio di Marzamemi riguarda un lido balneare. Se consideriamo i dati fornitici dal centro studi Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi, associazione leader nel settore della ristorazione, dell’intrattenimento e del turismo), bar e ristoranti assorbono il più alto numero di lavoratori stagionali, ma in termini di incidenza percentuale sono i comparti dell’intrattenimento e dei servizi di spiaggia quelli in cui questa tipologia contrattuale è maggiormente utilizzata (rispetto al contratto a tempo determinato e indeterminato). L’incidenza del lavoro a carattere stagionale trova proprio negli stabilimenti balneari e nelle discoteche il picco di impiego (rispettivamente 50,8 e 7% vs. 5,5% di media). Bagnini, cuochi, barman, camerieri e pizzaioli sono profili evergreen, richiesti soprattutto in Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Puglia e Campania. «Il passaparola è ancora lo strumento più utilizzato per trovare personale, poi ci sono naturalmente anche le agenzie di somministrazione mentre comincia a farsi strada l’online», spiega Luciano Sbraga, vice direttore generale e direttore Ufficio Studi Fipe. Lo conferma Silvio Moretti, direttore area Relazioni sindacali, Previdenziali e Formazione della Federazione. «Si privilegia ancora il canale del passaparola, il contatto diretto. È facile che siano scelti lavoratori che abbiano già fatto la stagione o siano in qualche modo inseriti nel territorio; spesso il loro contratto già prevede una sorta di “diritto di precedenza”.

È però anche disponibile il sito Jobmatch (www.ebntjobmatch.it) creato dall’Ente Bilaterale Nazionale del Turismo per far incontrare offerta e domanda». Senza dimenticare il rapporto consolidato che lega molte attività e aziende alle strutture scolastiche alberghiere che permettono agli studenti di fare esperienza sul campo ed entrare in contatto con il mondo del lavoro. Non esistono regole precise, sottolinea Moretti, ma chi è interessato a un lavoro per la stagione estiva può muoversi da aprile, quando le aziende sono già in moto per reclutare personale.

Specchio di uno scenario in evoluzione, il lavoro stagionale si alimenta ancora dalle relazioni, dal networking, ma è chiaro come il presente/futuro risieda sempre più nelle piattaforme digitali di incrocio tra domanda e offerta di lavoro, avviate dalle agenzie ma anche dalle istituzioni. In un mercato affamato di know how come quello attuale, anche il mondo dell’occupazione stagionale ha l’esigenza di figure pronte e – sebbene a livelli diversi – qualificate. Per molti dei profili richiesti, riuscire ad accumulare esperienza è il primo passaggio fondamentale. Per tutti resta centrale il fattore disponibilità.

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