Pietro Suber

Giornalista e documentarista, è nato a Roma nel 1964. Come regista televisivo e giornalista ha realizzato vari reportage e documentari riguardanti soprattutto temi di politica estera e società. Da ultimo si è occupato di Shoah con un documentario, distribuito da "La Repubblica", sull’amicizia, iniziata 70 anni fa, tra due sopravvissuti di Auschwitz. Attualmente lavora come inviato a Matrix (Canale 5). Ha iniziato con Rai Tre (Un giorno in pretura e Samarcanda), Rai Uno (per i programmi di Sergio Zavoli) e con i quotidiani "La Repubblica" e "Il Messaggero". A Mediaset si è occupato per molti anni di cronaca giudiziaria e mafia, negli ultimi anni di esteri. Per Moby Dick (Mediaset), di Michele Santoro, ha seguito il conflitto in Kosovo nel ’99 e, successivamente le guerre in Afghanistan, Iraq, Libia e Ucraina per il Tg5. Nel 2004 ha pubblicato per Laterza il saggio Inviato di guerra. Verità e menzogne, sulla manipolazione dell’informazione in guerra. Nel 2007 ha vinto il premio Saint Vincent con un reportage sul cambio di sesso in Iran. Ha vinto tre volte il premio "Ilaria Alpi", l’ultima volta nel 2008 con un documentario sulla crisi economica e il boom della psicoanalisi in Argentina. Vicepresidente dell'Associazione Carta di Roma (fondata da Ordine dei giornalisti e Fnsi) che si occupa del rapporto tra immigrazione e media italiani.

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