“Le Tamerici”, a Roma

Il Pranzo di Babette è una rubrica che parla di meeting informali, pause di lavoro, ma anche di lavoro. E lo fa segnalando ristoranti, enoteche e locali particolarmente indicati per colazioni di lavoro o pause pranzo. Vi raccontiamo del perché l’ho scelto, del buono e del bello; ciò senza trascurare il fuori menù di Senza Filtro con […]

Il Pranzo di Babette è una rubrica che parla di meeting informali, pause di lavoro, ma anche di lavoro.
E lo fa segnalando ristoranti, enoteche e locali particolarmente indicati per colazioni di lavoro o pause pranzo. Vi raccontiamo del perché l’ho scelto, del buono e del bello; ciò senza trascurare il fuori menù di Senza Filtro con il suo sguardo sempre attento al mondo del lavoro che viene presentato, a chiusura della recensione, attraverso le brevi narrazioni di chi, quegli stessi locali, li ha ideati o ci lavora.

Perché l’ho scelto: se siete a Roma per lavoro e deciderete di dedicarvi un momento di svago passeggiando per le vie capitoline e fino a raggiungere la Fontana di Trevi, sappiate che alle spalle dell’incantevole Fontana, all’interno di un vicolo calmo ed affascinate, si trova Le Tamerici.

Non lasciatevi convincere da chi sostiene che nei luoghi turistici si mangia sempre male. Entrate e troverete non solo un locale elegante ed intimo con le sue piccole sale e l’atmosfera da salotto, che tra l’altro vi farà presto dimenticare la fatica della giornata appena trascorsa, ma troverete anche una proposta di terra e di mare che sicuramente non vi deluderà.

Il servizio garbato e professionale faranno il resto.

Ve lo consiglio in particolare per una cena di lavoro, nel buono e nel bello.

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Il buono: Le Tamerici arricchisce un menu tradizionale con piatti marinari ed è proprio questo che consiglio in particolare i crudi; la selezione del migliore pescato è effettuata giornalmente per garantire freschezza e genuinità. A questo si abbina una eccellente proposta di vini.

Il bello: il vicolo Scavolino in cui si trova “Le Tamerici” è un vicolo tipico della Roma popolare ed è considerato la strada più stretta di Roma, insieme al vicolo dei Tre Archi e al vicolo della Pace. Verso la metà della sua lunghezza, il vicolo si restringe per lasciare spazio all’ampliamento del palazzo Carpegna operato dal Borromini. Il toponimo deriva dal palazzo del Marchese de’ Cavalieri, detto di Carpegna di Scavolino, passato in proprietà al Marchese Collegola e oggi divenuto sede dell’Accademia di San Luca.

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Il fuori menù: Giovanni Cappelli è cuoco e proprietario di tre ristoranti: Il Chianti – con cucina toscana a Roma; Spiriti e Forme – per gustare e degustare vini e formaggi; Le Tamerici – con cucina mediterranea e pesce in particolare.

Giovanni, ho saputo che facevi l’attore. Come sei passato dai palcoscenici alla ristorazione?

Sono arrivato alla ristorazione per puro caso, ho scoperto piano piano di avere questa passione e tutto è nato dall’incontro con la mia compagna che invece nei ristoranti c’è nata.

Inizio dalla sala, poi passo al vino e poi entro in cucina. Devo dire che l’aver lavorato in sala mi ha aiutato molto in questo passaggio a diventare oggi chef; il contatto costante con il cliente ti aiuta a comprendere bene gusti, interessi, ciò che è giusto e sbagliato. Serve una buona dote di ascolto e interazione costante. A ciò si aggiunge che ho scelto di portare nella cucina tutto il mio percorso; sì, perché nei miei piatti porto gli odori e i sapori della mia infanzia, le mie emozioni. Questo i nostri clienti l’hanno capito.

Quindi sei un ispirato autodidatta?

Sono autodidatta, sì. Però ho avuto anch’io un maestro, un mentore d’eccezione. Alessandro Scorsone, maestro di cerimonia a Palazzo Chigi. Alessandro mi ha trasmesso da prima la passione per i vini, poi la loro conoscenza e infine mi ha permesso di acquisire alcune sensibilità nel servizio, nella presentazione, nei riti che si adattano alla sala.

Con tre ristoranti da gestire, com’è la tua giornata tipo?

La mia giornata inizia alle 7 del mattino e finisce alle 2 e mezza della notte. Tre è il numero perfetto e infatti ho tre ristoranti ma soprattutto ho anche tre figli. E nel frattempo ho aperto anche un’Academy.

Spiegami meglio. In cosa consiste l’Academy?

L’idea me l’hanno data i miei clienti perché esprimevano spesso il desiderio di apprendere le mie ricette e la preparazione dei miei piatti.

E così, due anni fa, ho aperto quella che oggi è l’Italian Kitchen Accademy. Il direttore didattico è lo chef stellato Francesco Apreda e facciamo formazione in ambito professionale, vale a dire che il nostro intento è quello di formare in modo altamente qualificato gli aspiranti chef. Però facciamo anche cucina amatoriale e questi eventi si concludono poi sempre con un momento conviviale di degustazione finale delle portare. È importante apprendere e conoscere, ma divertendosi.

La passione è ciò che realmente fa muovere le cose intorno a noi.

 

Scheda tecnica:

Nome: Le Tamerici

Indirizzo:  Vicolo Scavolino, 79 – Roma

Telefono: 06 6920 0700 (consigliata la prenotazione)

Prezzi: prezzo medio 50,00 euro

Coperti: n. 12 nel Dehor e n. 30 coperti in sala.

Parcheggio:

Carte: sì

Fattura: sì

Buoni pasto: no

Tempi di attesa: 15’

Orari: dal lunedì al venerdì 12.30 – 15.30 e 19.00 – 23.30; sabato 19.00 – 23.30.

Sito: http://www.letamerici.com/

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