M’illumino di meno, la campagna sulla green reputation che piace alle aziende

M’illumino di meno è la più grande campagna radiofonica di sensibilizzazione sulla razionalizzazione dei consumi energetici, ideata da Caterpillar, programma in onda da diciannove anni su Radio 2 RAI dalle 18 alle 19,30. La campagna comunicativa è giunta quest’anno alla sua undicesima edizione e negli anni viene nutrita dalla partecipazione di entità a diverso livello, […]

M’illumino di meno è la più grande campagna radiofonica di sensibilizzazione sulla razionalizzazione dei consumi energetici, ideata da Caterpillar, programma in onda da diciannove anni su Radio 2 RAI dalle 18 alle 19,30. La campagna comunicativa è giunta quest’anno alla sua undicesima edizione e negli anni viene nutrita dalla partecipazione di entità a diverso livello, le grandi istituzioni (dell’Alto Patrocinio della Presidenza della Repubblica, dell’adesione del Senato e della Camera dei Deputati, nonché del Patrocinio del Parlamento Europeo) insieme ad associazioni, scuole, imprese e singoli individui. Migliaia di piccole e grandi mobilitazioni che si traducono nello spegnimento dell’illuminazione di monumenti, piazze, vetrine, uffici, aule e private abitazioni nella giornata clou – quest’anno il 13 febbraio 2015.

La campagna comunicativa dura un mese, durante il quale il programma racconta best practice in ambito di risparmio energetico fornendo così esempi virtuosi sul tema dello spreco di energia. La coibentazione, l’uso di fonti rinnovabili come il fotovoltaico, il ricorso a mezzi di trasporto meno impattanti sull’ambiente, l’attenzione a disattivare gli apparecchi elettronici che non stiamo utilizzando, sono un patrimonio a disposizione di tutti.
Dal punto di vista delle imprese, sono moltissime le aziende che aderiscono. Tra queste le più interessanti per noi da un punto di vista editoriale sono quelle che da una parte si impegnano in un’azione speciale per la Giornata del Risparmio Energetico, e, dall’altra, colgono l’occasione per raccontare in onda le iniziative antispreco che mettono in pratica tutto l’anno.
In questo settore abbiamo visto aumentare esponenzialmente l’interesse delle aziende per aumentare la propria green reputation ma anche per vedere realmente un risparmio concreto nei consumi energetici. È il caso di McDonald’s, che ha realizzato ristoranti molto performanti dal punto di vista dell’efficienza energetica, puntando molto su isolamento e pannelli solari. La loro adesione all’iniziativa è forte perché una cena a lume di candela in un fast food (con contestuale spegnimento simbolico delle luci) è subito visibile e molto capillare, dato il numero di ristoranti aderenti. Raggiunge peraltro una fascia di popolazione molto ampia e varia, generalmente più vasta del pubblico della trasmissione.
Altre aziende aderiscono spegnendo le insegne dei propri palazzi (Poste Italiane, Credito Cooperativo) o abbassando le luci delle vetrine (Città del Sole) o nel punti vendita (Coop, Simply e altri grandi magazzini ma anche singoli negozi) approfittando dell’occasione per spiegare alla propria clientela quello che stanno facendo aziendalmente per ridurre i propri consumi.
Altri utilizzano la propria potenza di tiro per raggiungere molte persone e invitarle alla riflessione sul tema: Banca Intesa segnala sugli scontrini del Bancomat la data del 13 febbraio, nella stessa giornata molti centri commerciali organizzano diffusione del decalogo su come risparmiare energia.
Ci sono poi realtà che collaborano con enti e istituzioni per rendere possibili eventi di sensibilizzazione ad ampio raggio: è il caso di aziende di distribuzione di gas o elettrica nelle città o aziende di trasporto pubblico che sponsorizzano incontri informativi per la cittadinanza, magari con installazioni temporanee di biciclette a dinamo per provare quanta fatica ci vuole per produrre energia o laboratori sul riciclo o concerti acustici a impatto zero.
Anche realtà editoriali, quali Topolino, adottano l’iniziativa inserendola nelle proprie strisce come parte integrante della storia: ci sono numeri di febbraio in cui troviamo i conduttori del programma protagonisti delle storie o pagine dedicate all’educazione ambientale nelle scuole in nome di M’illumino di meno.
E poi centinaia di piccole aziende artigiane o commerciali che declinano la propria adesione in modo creativo e divertente (negozi che organizzano vendite a lume di candela, parrucchieri o artisti che quel giorno non usano apparecchiature elettriche, palestre che fanno lezione al buio o distribuendo torce a led da piazzare sulla fronte…) anche a prescindere dall’essere nominate in onda, per provare qualcosa di nuovo e far presente la propria attenzione al tema, cosa che da sola può forse conquistarsi le simpatie di qualche nuovo acquirente.
La sensibilità ambientale è talmente cresciuta negli ultimi anni che l’atteggiamento etico di chi si propone sul mercato è ormai un elemento che entra a pieno titolo nelle scelte degli acquirenti, che sono sempre più in grado di valutare se un’adesione ad una certa causa è di facciata e strumentale o se si tratta di un credo sentito e promosso tutti o giorni.
L’invito ad aderire è sempre aperto!

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