Antonio Menna

Lucano naturalizzato napoletano, è giornalista (quasi) da sempre e autore di numerosi libri. Ha scritto di cronaca nera, politica e cultura, ha fatto inchieste e diretto piccoli giornali locali, collaborando con decine di testate tra cui Il Mattino, Liberazione, il Manifesto, Avvenimenti, Aprile, Vita, La Voce della Campania. Ha ricoperto anche incarichi istituzionali, ottenendo tre mandati consecutivi (nel 1996, nel 2001, e nel 2006) Consigliere comunale a Marano, in provincia di Napoli e, per sette anni, Assessore, prima alle Politiche sociali e poi alla Cultura. I suoi libri mescolano la narrativa all’attualità, e riguardano prevalentemente la condizione giovanile in Italia e in particolare al Sud. Uno dei più popolari è “Se Steve Jobs fosse nato a Napoli” (2012, Sperling & Kupfer), a cui fanno seguito “Tre terroni a zonzo”, “Parole come pane”, “La Grammatica di Nisida”, “Fuoco sulla città” , "Tony perduto e i cardellini scomparsi ai Quartieri Spagnoli" e "Il mistero dell'orso messicano ucciso come un boss ai Quartieri Spagnoli". Il racconto L’Augusto è stato portato anche in scena, al Teatro Nuovo di Napoli, nel 2011, con lo spettacolo Italian Kamikaze. Con alcuni racconti ha ricevuto premi, riconoscimenti e pubblicazioni. La notte è un lampo (finalista al premio Il racconto nel Cassetto 2005), Il passo perduto (terzo al premio Il racconto nel cassetto 2007), La controra (finalista al premio Parole in corsa 2007), Inchiostro (terzo al premio Letti in un sorso 2007), Carbonita (finalista premio Lama e Trama 2010).

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