Giorgio Di Tullio

Progettista di strategie, di piattaforme di ri-generazione culturale e di ricerca; la formazione e l’esperienza orientate alle forme ed alle pratiche della complessità sono le cifre di una biografia particolare. Era a Mosca quando è caduto il muro di Berlino, a Cape Town per la fine dell’apartheid; ha indagato in Bosnia, Corea del Nord, Islanda, Nuova Caledonia, Cina, Tanzania, i loro forti processi di trasformazione. Ha supportato, un po’ contribuito a cambiare, il mondo delle imprese italiane e degli oggetti, dei cibi e del benessere. Coordina diversi gruppi di ricerca e di sviluppo per l’innovazione nelle organizzazioni, nell’identità, nei processi, negli oggetti. Ha disegnato sistemi e prodotti con riconoscimenti di mercato e con premi internazionali. Tiene corsi in università ed enti italiani ed internazionali, testimonia a convegni e seminari il senso e la direzione dei cambiamenti sociali ed economici.

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Volevamo fare i modelli

Gregory Bateson scriveva che “i maggiori problemi nel mondo sono il risultato della differenza tra il modo in cui la natura lavora e il modo in cui le persone pensano”. Quella del genere umano è la storia di questo confronto tra progresso lineare del pensiero umano e fenomeni non lineari della natura; è la corsa […]

Sostenibili come zecche, forse meno

In economia si chiama sinergia l’unione muscolare di varie attività produttive ed organizzative finalizzata ad una maggiore efficienza, per risultati economicamente più vantaggiosi. La sinergia somma le forze per scaturire maggiori potenze, occupazioni, posizioni di dominio. È un modo di preparare la battaglia, è il mondo delle armi. Anche in natura esistono gerarchie e dominanze, […]