Maria Grazia Filisio

Eclettica e sognatrice, si è laureata in Scienze della Comunicazione Sociale, Istituzionale e Politica presso l’Università di Bari. Appassionata studiosa di consumi e media studies, si è specializzata come esperta di modelli, contenuti e formati didattici innovativi per la smart education con il progetto Edoc@work 3.0. Dopo alcune avventure da startupper di belle speranze, svolge collaborazioni come storyteller e progettista di corsi sulla media literacy. Postmoderna per attitudine, vaga con la sua curiosità tra geopolitica, letteratura, cinema, telefilm, musica, moda, arte. Calvino, Rodari, Mishima, Murakami, Wong Kar Wai, Truffaut, Amy Winehouse, Oasis e Don Draper tra i suoi culti di riferimento. Social addicted, si definisce una “ragazza del post accanto che gioca con le parole e il make up”. Sua la definizione: “Il giornalismo è la miglior forma di pubblicità, mentre la pubblicità è la miglior forma di giornalismo”.

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Reportage

Coronavirus: malati di pubblicità

La comunicazione dell’emergenza, durante e dopo l’emergenza. E poi la comunicazione punto e basta, la pubblicità e la sua evoluzione: come cambia il filo rosso che dalle aziende porta ai clienti. Ne usciremo davvero migliori, sotto questo punto di vista?