Capodichino Revolution

Ore d’anticipo per affrontare l’iter dei sacrosanti quanto estenuanti controlli. Ore d’attesa per il recupero del bagaglio da stiva, la pratica in aeroporto più noiosa di sempre. Ore nel vagare in cerca di un posto auto che sia non troppo lontano, non troppo caro, per la lunga sosta o custodia. L’incubo di ogni aspirante turista […]

Ore d’anticipo per affrontare l’iter dei sacrosanti quanto estenuanti controlli. Ore d’attesa per il recupero del bagaglio da stiva, la pratica in aeroporto più noiosa di sempre. Ore nel vagare in cerca di un posto auto che sia non troppo lontano, non troppo caro, per la lunga sosta o custodia. L’incubo di ogni aspirante turista pronto a involarsi per il suo agognato viaggio, all’aeroporto di Napoli non si realizza, né in arrivo, né in partenza.

 

Capodichino: l’aeroporto dei record è il primo in Italia a gestione privata

Capodichino, nonostante i lavori in corso, è un’eccellenza italiana del settore, in particolare in chiave di accoglienza turistica, sfatando il mito di una Napoli esclusivamente delle isole. Le perle del golfo, alias la Capri del glamour in piazzetta e della Grotta Azzurra, la verde Ischia delle terme che ha sedotto perfino la Merkel, e la vulcanica Procida con i suoi paesaggi mozzafiato, restano le indiscusse regine dei tour turistici. Il vento però è cambiato.

L’efficienza dell’aeroporto di Capodichino è tra i fattori che hanno veicolato il turismo anche in città, incoronando Napoli come la quarta meta più visitata d’Italia, con un incremento per i luoghi d’arte partenopei del 181% in meno di nove anni, stando a Confesercenti, fino al boom del 2018 e il sorpasso temporaneo di Roma, in un testa a testa con la capitale che continua ancora oggi. Si potrebbe continuare all’infinito, ma la matematica, si sa, non è di certo il mestiere più amato dagli italiani. I dati non entusiasmano quanto l’esperienza diretta.

Prima di un viaggio alla scoperta dell’oasi felice dell’incoming, un po’ di curiosità sul pezzo da novanta dell’accoglienza turistica viene anche ai più pigri dell’informazione. Senza addentrarci in dettagli tecnici del mondo della finanza, come azionisti, CDA e colossi degli investimenti, è necessario sottolineare che l’aeroporto di Capodichino è gestito da GESAC e che dall’Agosto del ’97 lo scalo di Napoli è il primo aeroporto italiano a essere privatizzato, come tiene a specificare la stessa Gestione Servizi Aeroporti Campani.

Due anni fa l’aeroporto di Capodichino ha vinto la Champions League della categoria: ha inserito nel palmares il prestigioso “ACI Europe Award” come miglior aeroporto europeo nella sua categoria – dai 5 ai 10 milioni di passeggeri – assegnato dall’Associazione europea degli aeroporti. L’armata Capodichino vuole vincere anche il Campionato, passando alla categoria successiva, e lo scudetto lo festeggia il 25 novembre con il traguardo monstre di dieci milioni di passeggeri in un anno.

“È un traguardo significativo”, conferma a Senza Filtro Roberto Barbieri, Amministratore Delegato di GESAC. “Napoli ha un aeroporto all’altezza di una moderna capitale europea che, grazie a un’offerta qualificata di voli e servizi, contribuisce in modo incisivo allo sviluppo economico della regione. Ringrazio i passeggeri che scelgono di volare da Napoli e la comunità aeroportuale per il grande lavoro di squadra. E un doveroso ringraziamento va ad Armando Brunini, protagonista prima di me di questa eccezionale crescita, e alle Istituzioni e agli azionisti per il convinto sostegno”.

 

Roberto Barbieri, Ad GESAC.

I capisaldi della Capodichino Revolution

Non solo passeggeri a gogò: l’aeroporto di Capodichino gode di altri primati. Ha la più ampia offerta di voli low cost del Sud Italia con le 43 compagnie aeree che operano voli commerciali, record di voli a Natale per incrementare la “Christmas Experience” di San Gregorio Armeno, ostaggio di una folla oceanica, come d’altronde già accade da tempo nell’agosto bollente degli arrivi.

Il campione in carica della migliore accoglienza in città non si accontenta, e a breve vestirà una nuova pelle. La Capodichino Revolution è ambiziosa: la GESAC ha presentato all’ENAC la revisione del master plan dell’Aeroporto di Napoli, sviluppato all’orizzonte temporale del 2023, con una previsione di traffico a fine piano pari a undici milioni di passeggeri all’anno, che tradotto in termini pratici significa un successo senza precedenti. Dopo i 70 milioni già investiti, il nuovo piano tariffario fino al 2023 prevede una spesa di circa altri 70 milioni di euro che porterà un miglioramento dei servizi offerti al passeggero, sostenibilità ambientale e adeguamento infrastrutturale per migliorare i livelli di sicurezza operativa.

E pensare che, giocando a fare i turisti che arrivano a Napoli da una delle 106 destinazioni dirette di Capodichino, fa strano immaginare migliorie. Diverte il primo capsule hotel d’Europa, dove i passeggeri possono dormire in aeroporto, o stupisce la carta d’identità last minute; “una figata”, lo definisce un turista di origini milanese. Impossibile dargli torto.

Le sale d’imbarco sono salottini, la galleria dello shopping invidiabile; non a caso sono 20.000 i posti di lavoro totali generati dallo scalo partenopeo, prova di servizi ben strutturati. All’infopoint c’è una lunga fila, un gruppo di canadesi in vacanza, turisti smart che non si aspettavano la magia dell’“Aeroporto Archeologico”: un percorso tra alcuni capolavori selezionati del MANN, sia riproduzioni che originali, esposti nella sala 1 e in altre zone dello scalo. La fila era per chiedere di acquistare online i biglietti per visitare il Museo Archeologico del centro storico, incantati dalle beautiful historical statues.

In giro per l’aeroporto, un po’ in stile Mamma ho perso l’aereo, ci si confonde tra la folla dei turisti in arrivo e si fa caso all’assistente virtuale solo se si fa attenzione. “Parla con Aeroporto di Napoli, parla con aeroporto di Napoli!” è la frase pronunciata ad alta voce, che in realtà può anche essere scritta – anche in lingua inglese. È la parola chiave che svela il mondo dell’assistenza artificiale a misura di turista. L’Aeroporto Internazionale di Napoli è infatti il primo scalo a offrire un assistente virtuale tramite smart speaker. Tra le principali richieste vi sono le informazioni sui voli, sulle attrazioni turistiche a Napoli e sui punti vendita presenti all’interno della galleria commerciale.

Secondo un focus di Mediobanca, Capodichino made in GESAC fa registrare il secondo valore più elevato di transiti con 1.237 passeggeri al giorno, secondo solo a Bergamo, e segna la seconda maggiore produttività. Ciò che però impressiona è che nello scalo napoletano per la riconsegna dell’ultimo bagaglio sui maledetti nastri si attendono 32 minuti. A Malpensa T2 l’ultima valigia viene consegnata con soli 55 secondi in meno di attesa. Il tempo di sbarco del primo passeggero è da velocisti, 5 minuti e 38 secondi, meno del tempo necessario a Venezia e Bologna. Numeri che chiunque atterri a Napoli conferma senza remore.

 

I piani per il futuro: la Stazione Capodichino di Richard Rogers e l’acquisizione dello scalo di Salerno

Invece, migliorare i servizi di accoglienza turistica si può. Arriva l’archistar italo-britannica Richard Rogers, con in curriculum il palazzo della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo, l’O2 di Londra e l’Aeroporto di Madrid – Barajas. A sua firma il progetto della Stazione Capodichino: la metro sarà attiva entro il 2022, completata al massimo nel 2024. Le navette temporanee saranno ecosostenibili.

La stazione dell’arte cambierà l’accesso all’aeroporto. Saranno infatti realizzati percorsi pedonali coperti e una connessione efficiente all’area parcheggio. Una mega copertura, una sorta di cupola traslucida rivisitata in chiave futuristica, consentirà alla luce naturale di illuminare l’area dall’alto. Il percorso che porta ai binari sarà una fitta spirale di scale mobili e ascensori che orienteranno e distribuiranno i flussi in arrivo e partenza. Il parcheggio di interscambio al servizio della metro sarà realizzato all’interno del parcheggio P1, prima dell’ingresso alla Zona a Traffico Controllato dell’aeroporto.

Con i lavori in corso campeggia una nuova rotatoria in viale Umberto Maddalena, la strada d’accesso, per veicolare il traffico di passeggeri. Capodichino Revolution è anche la nascita della rete aeroportuale unica della Campania. Poco più di un mese fa è stata siglata la fusione per incorporazione: GESAC ha acquisito la Aeroporto di Salerno S.p.A., società di gestione dello scalo Costa d’Amalfi di Salerno. Sono 4.500 i charter privati trasferiti da Napoli nello scalo salernitano. Novità storiche per l’accesso turistico: il passeggero potrà godere del lusso di atterrare a Salerno se diretto in Costiera, per una Campania leader del trasporto areo.

 

 

Foto di copertina: Repubblica.it. Il brindisi all’Aeroporto di Napoli con il conto alla rovescia sul maxischermo dei check-in.

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