Coronavirus: gite scolastiche e turismo sott’acqua

Tra le misure messe in campo per contenere la propagazione del coronavirus c’è lo stop a viaggi di istruzione, scambi, visite guidate e uscite didattiche programmate dalle scuole di ogni ordine e grado del sistema nazionale d’istruzione, su tutto il territorio. Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 25 febbraio ha chiarito la […]

Tra le misure messe in campo per contenere la propagazione del coronavirus c’è lo stop a viaggi di istruzione, scambi, visite guidate e uscite didattiche programmate dalle scuole di ogni ordine e grado del sistema nazionale d’istruzione, su tutto il territorio. Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 25 febbraio ha chiarito la durata temporale del provvedimento – fino al 15 marzo – e stabilito l’obbligo di rimborso integrale a favore dei viaggiatori, facendo riferimento al diritto di recesso prima dell’inizio del pacchetto di viaggio, come previsto dal Codice del Turismo (articolo 41, comma 4).

«Poiché il divieto di effettuare viaggi fino al 15 marzo è disposto con un provvedimento dell’autorità pubblica, le famiglie non perderanno nemmeno un centesimo», spiega a Senza Filtro Antonello Giannelli, presidente ANP (Associazione Nazionale Dirigenti Pubblici e Alte Professionalità della Scuola), che domenica 23 febbraio esprimeva preoccupazione per le conseguenze della sospensione dei viaggi di istruzione, invocando un chiarimento poi arrivato con l’emanazione del Decreto, cui fanno riferimento anche le risposte alle FAQ nella pagina informativa ora a disposizione sul sito del Miur.

 

Gite scolastiche, previsti i rimborsi: il ruolo delle scuole

«I genitori versano una somma alla scuola, che a sua volta versa la cifra all’agenzia e acquista effettivamente il viaggio. Tecnicamente è un appalto di servizi. Poiché il divieto impedisce agli istituti di concludere, di realizzare i viaggi – anche qualora i relativi contratti di appalto fossero stati stipulati – né i genitori né le scuole devono pagare per una attività “proibita”.»

Resta però in via di definizione la dinamica dei rimborsi. Per Giannelli è ipotizzabile il profilarsi di due situazioni: «La scuola non ha ancora pagato il viaggio e restituisce le somme alle famiglie (grazie alle ricevute dei pagamenti). Se, invece, avesse già pagato l’agenzia di viaggio, l’istituto indirizzerà una richiesta “bonaria” di transazione chiedendo all’operatore turistico la restituzione della cifra. Qualora non dovesse ottemperare alla richiesta, verrà dato mandato all’Avvocatura dello Stato di procedere in via giudiziaria».

La volontà dal Decreto è chiara, ma non si possono escludere a priori complicazioni e disagi nei rimborsi. «Il danno economico è del resto ingente: ANP auspica infatti l’istituzione di un fondo per indennizzare le agenzie e gli operatori economici coinvolti. Le conseguenze di questo virus andrebbero divise tra tutti i cittadini», sottolinea Giannelli. Molti operatori del turismo speravano in una riprogrammazione delle gite e delle uscite didattiche sospese, ma come ha chiarito l’ANP in una nota dopo l’incontro (il 26 febbraio) con la Ministra dell’Istruzione Azzolina, “in parecchi casi sospendere le attività corrisponde ad annullarle, in quanto alcune iniziative didattico-formative hanno il loro vero significato solo se svolte nel preciso momento dell’anno scolastico per il quale sono state programmate. Tali attività, quindi, non possono essere ‘sospese’ e poi ‘riattivate’, ma devono essere ‘annullate’ tout court”.

La ministra Azzolina ha preannunciato un ulteriore intervento normativo riguardante le visite e i viaggi di istruzione, che dovrebbe chiarire l’azione dei dirigenti scolastici. Ricordiamo che il provvedimento di sospensione vale fino al 15 marzo anche per le attività esterne agli edifici scolastici destinate ai percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (ex alternanza scuola-lavoro).

La situazione, ribadisce il presidente Giannelli, è fluida e può cambiare di ora in ora. «La ripresa dei viaggi d’istruzione dipenderà dall’andamento dell’epidemia. Il punto fermo è attenersi alle decisioni dell’autorità sanitaria».

 

Le ripercussioni sul turismo

Il turismo scolastico, come rilevato da Federturismo Confindustria, muove un giro d’affari annuale di 316 milioni di euro, ma «è un settore che ha una marginalità piuttosto ridotta», racconta la vicepresidente Marina Lalli a Senza Filtro. «Queste perdite sposteranno la barra per molte imprese turistiche che stanno lavorando e contavano su questo segmento nel periodo di transizione prima della Pasqua e dei ponti primaverili, e su quelle che si accingevano a riaprire i battenti in concomitanza con la stagione dei viaggi di istruzione. Il danno è anche per i dipendenti, i collaboratori stagionali che non saranno assunti, per non parlare dell’indotto che verrà a mancare sui territori».

Federturismo attende di capire come procedere sul nodo dei rimborsi, in uno scenario già fortemente compromesso per tutto il settore. Una delle proposte è quella di congelare le somme dei viaggi da rimborsare, rimandando le gite a eventuali nuove date da stabilirsi, ma è la stessa Marina Lalli a rimarcare le criticità di questa operazione, «considerando che la regolamentazione delle scuole fissa date specifiche entro le quali programmare visite e uscite».

La vicepresidente non esclude che alcuni organizzatori turistici decidano di ricorrere alle vie legali contro l’applicazione, per analogia, dell’articolo del Codice del Turismo alle misure di contrasto del coronavirus come previsto nel Decreto del 25 febbraio. «La Federazione ha preso in carico l’impegno di trovare una soluzione che possa essere valida per tutti, senza penalizzare le famiglie, ma nemmeno affossare le agenzie di viaggio e le aziende del comparto. Chiediamo innanzitutto l’intervento del Governo, che ha preso la decisione di sospendere le gite e che deve quindi fornire risposte in tal senso».

La ministra dell’Istruzione Azzolina ha avanzato l’ipotesi di istituire un fondo ad hoc per le imprese turistiche, «che rappresenterebbe certamente un momento di respiro e di aiuto importante», dichiara la vicepresidente Lalli. La difficoltà per le agenzie di viaggio e i tour operatori coinvolti, rileva inoltre Fiavet, è farsi risarcire a loro volta dai vettori aerei stranieri che, non essendo soggetti direttamente alla normativa italiana, non stanno corrispondendo il rimborso per la biglietteria, sulla quale si applica il diritto di rimborso al passeggero “per incolpevole impedimento a fruire il volo”.

Sono diverse le istanze presentate da Federturismo al tavolo del Mibact con le associazioni di categoria, convocato il 28 febbraio. Tra queste, la possibilità di posticipare di 12 mesi il versamento dei contributi previdenziali e delle imposte dirette e indirette; una moratoria totale sui mutui; una riduzione, per almeno 12 mesi, del 50% dell’Irap e dell’Imu; strumenti agevolati di accesso al credito e strumenti straordinari di gestione del personale. E naturalmente il nodo dei viaggi di istruzione da sciogliere.

Se le gite dovessero riprendere dopo il 15 marzo, c’è da fare i conti con un’immagine del Paese decisamente compromessa. Attualmente l’Italia è inclusa da molti Paesi tra le mete sconsigliate per i viaggi di piacere e per le trasferte di lavoro. Servono uno scarto importante sul fronte della comunicazione e un aiuto internazionale; da qui la richiesta al Segretario Generale dell’Organizzazione mondiale del turismo Zurab Pololikashvili di un piano di emergenza per l’Italia. Si propone di valutare la sospensione dell’imposta di soggiorno per tutto il 2020 per incentivare il ritorno degli stranieri.

Il fatto che le scuole abbiano il diritto di recesso dal contratto stipulato senza applicazione di penali con rimborso integrale dei pagamenti effettuati non è in discussione; il tema si inserisce in un quadro in costante divenire, dai profili già allarmanti per il comparto turistico, che attende le prime misure da parte dell’esecutivo nelle prossime ore e giornate.

Tra i provvedimenti per il comparto approvati dal Consiglio dei Ministri e resi noti dal ministro Franceschini, c‘è la possibilità per le agenzie di rimborsare i clienti anche con un voucher valido un anno. Ciò vale per pacchetti turistici e spostamenti da e per zona rossa, eventi annullati o sospesi da ordinanze e decreti, viaggi all’estero bloccati per Covid-19 e gite scolastiche.

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