Il Lato A di Massimo Scaccabarozzi

Scarica il podcast della puntata. Massimo Scaccabarozzi è un personaggio molto noto. È amministratore delegato di Janssen Italia e Presidente di Farmindustria ma soprattutto, per quello che più ci interessa, un grande amante della musica nonché frontman della JC Band. Non è stato facile incastrare le agende ma finalmente riusciamo a trovare il momento per una lunga […]

Scarica il podcast della puntata.

Massimo Scaccabarozzi è un personaggio molto noto. È amministratore delegato di Janssen Italia e Presidente di Farmindustria ma soprattutto, per quello che più ci interessa, un grande amante della musica nonché frontman della JC Band.

Non è stato facile incastrare le agende ma finalmente riusciamo a trovare il momento per una lunga chiacchierata musicale e dopo pochi minuti scopriamo di avere alcune cose in comune, in particolare una grande passione per Vasco e per l’HR.

Massimo ha fatto un po’ di tutto, iniziando come informatore scientifico, per poi passare attraverso varie funzioni aziendali anche se è rimasto un vero e proprio amore per il ruolo del trainer.

Ma cominciamo dall’inizio: Massimo, grazie al papà che era letteralmente innamorato del rock anni ’60, è cresciuto a pane e rock.  Infatti i ricordi più belli legati all’infanzia sono i momenti in cui sedeva con lui ad ascoltare le bobine nel registratore Lesa.  Venus di Shocking Blue è la canzone che ha sempre adorato, che cantava da bambino anche non conoscendone le parole in inglese: ne fece il suo cavallo di battaglia e ancora oggi, dopo vent’anni, è il brano principale della colonna sonora dei suoi ricordi. Conserva ancora la bobina della parte cantata che il papà aveva gelosamente custodito per anni.

Poi arrivarono gli anni del liceo e dell’università e di colpo si cambiò genere: era il momento di Emerson Lake& Palmer. La prima canzone che ascoltò fu la mitica Trilogy ma quella preferita in assoluto e nella quale più si riconosce è sempre stata Lucky Man.

Da vero appassionato ascoltava molti generi diversi: il Finardi di Musica Ribelle, il primo Alberto Camerini, e la musica dei grandi cantautori. Erano gli anni delle chitarre in spiaggia con gli amici, di Venditti, Battisti, Fossati e De Gregori anche se il suo preferito rimaneva Umberto Tozzi.

E proprio ad un suo brano è legato un momento molto importante. Stava facendo il servizio militare a Udine e la sera chiamava dalla cabina telefonica la sua fidanzata a Milano.  Chiamo per non farti stare in pena cantava Tozzi in Roma Nord e da quelle lunghe telefonate non si sono mai più lasciati.

Sono tanti i brani che Massimo ama e che lo rappresentano, ma la canzone emblema della sua filosofia di vita è Sally di Vasco Rossi. Inoltre in questo brano c’è una frase che, mi confessa, vorrebbe avere scritto lui:

 Perché la vita è un brivido che vola via / È tutto un equilibrio sopra la follia

Passiamo tutta la vita a cercare il nostro equilibrio ma abbiamo sempre, per fortuna, un pizzico di follia che alla fine ci fa fare le cose migliori.

 

Lato B, il ruolo in azienda

Massimo si ritiene molto fortunato soprattutto perché il suo lavoro gli ha permesso di realizzare il grande sogno: cantare dal vivo con una band.

La JC band è al suo quinto CD ed ha alle spalle tanti concerti dal vivo, tutti rigorosamente legati ad eventi benefici, oltre ad uno slogan bellissimo: Rock Song is a Love Song.

Ma qualche anno fa, come spesso capita in azienda, ci fu un momento difficile che lo costrinse a prendere una decisione importante per difendere il suo team e le sue persone. Una sera, durante un meeting in un contesto particolare, una persona alzò la mano per fare una domanda e chiese con molta semplicità “Tu non te ne vai, vero?”. Poi La band eseguì una splendida versione di Eh Già!di Vasco Rossi.

Qualche mese dopo, nel concerto che si tenne a Natale, quando in scaletta apparve quel brano il fonico, d’accordo con la band, spense il suo microfono e ne aprì alcuni tra il pubblico. Tutti cantarono all’unisono “Eh già!” con una dedica particolare e una licenza poetica rispetto al testo originale. È stato uno dei momenti più emozionanti da quando suona dal vivo. Eh Già! Noi ti vogliamo qua!”

Ma il lavoro è anche una vocazione e a Massimo, pur essendone consapevole, non importa dell’immagine che il suo settore può avere all’esterno. Mi dice che lui sa e vive in prima persona quanto le scoperte della scienza medica regalino alle persone la vita che non è riuscito a regalare ai suoi genitori, che lo hanno lasciato troppo presto.

Più tempo alla vita e più vita al tempo: è tutta in Vivere, nemmeno a dirlo, di Vasco Rossi.

Il viaggio musicale nelle aziende continua.

 

Credits:

Snooky Records Studio by Marzio Francone

Unsplash.com. Saxophone by A. J. O’Reilly

CONDIVIDI

Leggi anche

Non chiamatelo spirito sabaudo

Parli di Torino e delle sue imprese e puoi star certo che qualcuno evocherà lo “spirito sabaudo”. Forse qualcosa di vero c’era, un secolo fa. Oggi è un trito stereotipo, per di più parecchio sviante. Le imprese torinesi e piemontesi hanno poco a che fare con l’ottuso rigore dei Savoia, per inciso una delle peggiori […]

Il fallimento dell’Italia digitale

Sono oltre venticinque anni che viene, prima annunciata e poi promessa, la rivoluzione digitale in Italia ma alla prova dei fatti resta una nazione analogica, lenta e disorganizzata. Partiamo da una verità assoluta: “a differenza delle tecnologie belliche, in cui uno Stato può accedere ad armamenti più potenti rispetto ad altri, la tecnologia digitale è […]

È cambiato tutto, evviva!

Si, lo so che avete visto l’ultima puntata di Report, poi siete andati a letto incazzati e la mattina dopo, vi siete svegliati alla solita ora, avete fatto la solita colazione, la solita cacca, vi siete vestiti, siete andati a lavorare su internet in qualche ufficio affrontando un’ora di traffico, avete fatto le solite chiacchiere […]