Vetrya: la Silicon valley è qui, basta volerlo

“Noi italiani non abbiamo nulla di meno degli Stati Uniti: pensiamo al primo microchip di Federico Faggin, all’MP3 di Leonardo Chiariglione o all’accelerometro 3D di Bruno Murari, alcune tra le maggiori innovazioni sono state firmate da italiani”. Nelle parole di Luca Tomassini, che ha fondato e dirige il Gruppo Vetrya, più che orgoglio c’è la […]

“Noi italiani non abbiamo nulla di meno degli Stati Uniti: pensiamo al primo microchip di Federico Faggin, all’MP3 di Leonardo Chiariglione o all’accelerometro 3D di Bruno Murari, alcune tra le maggiori innovazioni sono state firmate da italiani”. Nelle parole di Luca Tomassini, che ha fondato e dirige il Gruppo Vetrya, più che orgoglio c’è la consapevolezza delle potenzialità e del talento che il nostro Paese ha in campo tecnologico. “Abbiamo appena aperto la porta del digitale e noi possiamo essere competitivi perché siamo bravi, più veloci e performanti”.

Manager di lungo corso nell’ambito della telefonia mobile: 16 anni in Telecom Italia, ne esce nel 1999 per dar vita al Gruppo Bernabè e rientra nel 2007 per poi nel 2010 dedicarsi alla realizzazione del suo progetto imprenditoriale nelle piattaforme broadband per la distribuzione di contenuti multimediali.

In Italia il talento tecnologico c’è, ma va prima di tutto cresciuto e ben selezionato con un rapporto stretto –convergenza, per usare le sue parole- tra università, centri di ricerca e aziende.

Per questo tra pochi giorni verrà inaugurato il Campus di Vetrya, uno spazio per i dipendenti con un centro sportivo, uno spazio museale, una biblioteca, un’area relax e anche un miniclub aziendale “per risolvere un rilevante problema per i genitori, ossia l’organizzazione del dopo scuola dei propri figli” come sottolinea Katia Sagrafena, co-fondatrice e direttore generale dell’azienda: “in questo modo, mettiamo a disposizione una struttura e delle assistenti per seguire i bimbi dal nido ai 10 anni circa dalle 15.00 alle 20.00”. Il corporate campus è anche un modello di sostenibilità ambientale che utilizza parabole termodinamiche e pannelli fotovoltaici per ricaricare le auto aziendali.

Ma il Campus ha anche l’obiettivo di risolvere un altro problema, quello del reclutamento di risorse e talenti sul territorio. “Noi abbiamo bisogno di ingegneri delle telecomunicazioni, informatici, matematici e laureati in scienze della comunicazione e fino al 2008 abbiamo potuto usufruire di un’offerta formativa specialistica, grazie al distaccamento della Facoltà di Ingegneria di Perugia. – spiega Tomassini- Oggi questo non c’è più e allora con il nostro campus mettiamo a disposizione delle aule formative per consentire agli studenti del posto di seguire le lezioni in videoconferenza dei rispettivi atenei”. A questo scopo Vetrya ha già attivato una collaborazione con l’università di Viterbo (che ha portato, peraltro, alla definizione del nuovo corso di studi di Scienze della comunicazione) e a breve dovrebbero partire anche con quelle delle università di Perugia e Roma. Un modo intelligente per offrire un servizio agli studenti e al contempo conoscerli e farsi conoscere; un rapporto che inizia così e può proseguire con l’attivazione di uno stage o con una tesi di laurea e poi magari l’ingresso in azienda.

L’iniziativa del corporate Campus è valsa a Vetrya il premio Great place to work 2015, terza classificata e unica non multinazionale tra le imprese italiane fino a 500 dipendenti.

 

CONDIVIDI

Leggi anche

La sedia del Papa

Il 21 e il 22 giugno la vedranno in televisione in tutto il mondo, quando Papa Francesco sarà a Torino per l’ostensione della Sacra Sindone. Si siederà sulla cattedra papale fornita dalle aziende di un lembo d’Italia di poco più di 200 chilometri quadrati nella provincia di Udine, il cosiddetto triangolo friulano della sedia: Manzano, […]

L’etica professionale del manager in situazioni critiche

Un tema, questo, che come svolgimento potrebbe presupporre un trattato Kantiano come la “Critica della ragion pura” oppure potrebbe essere liquidato anche con una battuta del tipo “Ma quale etica e per di più professionale, visto che le situazioni che affronta un manager sono ogni giorno “critiche” per definizione?”. Nelle nostre esperienze personali, più volte […]

Impunibilità nella P.A.: timbrare il cartellino non può più bastare

A Sanremo li hanno chiamati “furbetti del cartellino” per le timbrature molto approssimative della propria presenza in ufficio, ma un merito va loro riconosciuto: quello di aver portato alla rapida approvazione del decreto attuativo 116/2016 della riforma Madia che entrerà in vigore il 13 luglio 2016 e che prevede il licenziamento per chi attesta fraudolentemente […]