Quali sono le destinazioni più appetibili, e quali invece le grandi delusioni per chi cerca lavoro all’estero? Alcuni suggerimenti su come si organizza un espatrio lavorativo.
Paese mio, ritorno. Col WiFi
Lo smart working può avere enormi influssi positivi sulle province, stabilendo nuovi legami e modelli produttivi: così le aziende possono contribuire allo sviluppo di territori distanti.
Lo smart working ha generato nuove abitudini e comodità, prima fra tutte l’occasione di rinascita offerta alle cosiddette “aree interne” o di provincia, che negli ultimi mesi sono venute alla ribalta per una serie di ragioni interessanti.
Per prima la lontananza dalla città, non più sinonimo di “scomodità” e mancanza di servizi, ma garanzia di spazio. Poi la fruizione di servizi di ogni tipo (sanitari, amministrativi e persino di food delivery), a basso costo e “senza code”, grazie all’ordinario non-sovraffollamento dei territori extraurbani. Inoltre va considerata l’accessibilità di case, giardini, spazi non necessariamente condivisi a costi risibili rispetto a quelli urbani, con un rapporto costo/beneficio così favorevole da sembrare a volte addirittura incredibile.
La improvvisa popolarità di queste aree di provincia ha poi a sua volta generato un meccanismo virtuoso legato al “ritorno alle origini”: le vecchie case di campagna dei nonni sono diventate in pochi mesi dei cantieri, e dopo poco delle dimore rinnovate e ammodernate, con una valorizzazione non indifferente del patrimonio immobiliare di paesi e piccole città che parevano da anni sfavoriti dall’emigrazione verso i centri urbani.
Un tempo non lontano era l’installazione di un’impresa a fare la fortuna di un territorio, perché in grado di portare persone, capacità di spesa e quindi benessere per intere aree. Lungi dall’aver cancellato queste dinamiche, la pandemia ha però aggiunto un nuovo modo di generare la fortuna di un territorio: quello di far sì che le persone lo vivano, senza la necessità di trasferirsi per lavorare, contribuendo invece a lasciare su di esso la loro capacità di spesa, di investimento e di contributo alla socialità e alla cultura.
Come rappresentante del mondo delle imprese di un territorio extra urbano, ritengo che un’altra importante opportunità si stia presentando anche per le attività produttive: la rinascita dei territori di provincia implica la fine della desertificazione professionale cui abbiamo purtroppo assistito da troppo tempo. Spesso il personale qualificato e i giovani che hanno studiato ambiscono a trasferirsi in città, dove le occasioni di lavoro possono sembrare più attraenti; poter invece contare su un nuovo matching tra domanda e offerta di lavoro locale darà forza al sistema territorio, in un circolo virtuoso inaspettatamente potente e solido.
In copertina un’immagine del centro storico di Ortona, in Abruzzo
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