
Il sistema di etichettatura di origine francese ha diviso l’Europa, con l’Italia che rischia di vedere danneggiati alcuni prodotti di punta. Vediamo come funziona l’etichetta della discordia e quali sono le opinioni a favore e contro il suo impiego.
Ormai sono parecchi anni che mi occupo di consulenza strategica per le aziende che vendono ad altre aziende; ho anche inserito il concetto nel nome del mio studio. Qualche annetto fa ho anche militato in una delle più grosse società di consulenza mondiali, Accenture, sempre nell’area strategia. Insomma, pare che abbia una certa esperienza di […]

Ormai sono parecchi anni che mi occupo di consulenza strategica per le aziende che vendono ad altre aziende; ho anche inserito il concetto nel nome del mio studio. Qualche annetto fa ho anche militato in una delle più grosse società di consulenza mondiali, Accenture, sempre nell’area strategia. Insomma, pare che abbia una certa esperienza di consulenza strategica – anche se il resto della mia carriera si è svolta dentro le aziende.
Ma, allora, mi direte, sarà facilissimo descrivere cos’è questa forma di consulenza. Ah, se fosse così semplice!
Iniziamo dal principio. Cercando su Google “consulenza strategica” si ottengono 4.740.000 risultati; direi quindi che è un tema assai percorso. Scendendo nel dettaglio sui contenuti di questa ricerca, però, si trova un’accozzaglia di risultati molto diversi tra loro.
La vera consulenza strategica è un’attività di consiglio (in francese per dire “consulenza” si usa proprio la parola conseil) o affiancamento alle aziende per l’impostazione della loro strategia. E qui c’è l’inghippo: che cos’è la strategia?
Di certo è una delle parole più abusate al mondo. Risultati di una ricerca su Google: 66.700.000! È un esito scontato; ormai si parla di strategia Web, strategia contabile, strategia fiscale, strategia d’investimento, strategia di gestione delle risorse umane, strategia di conquista di una ragazza, strategia di gara. Insomma, questa terminologia di origine prettamente militare, si applica ormai a tutto, spesso a torto.
Provo a spiegare cos’è la strategia usando un esempio. Immaginate di decidere di partecipare a una maratona. Incominciate a correre senza aver curato la vostra preparazione, senza aver studiato il percorso da fare e indossando scarpe tacco 10. Ecco: avete sbagliato tutto quello che si può sbagliare in termini di strategia.
In questo esempio impostare una strategia avrebbe significato:
Detta in altre parole, la strategia (anche quella aziendale) è l’impostazione:
Tutto il resto è tattica, ossia la realizzazione di questa impostazione. Nell’esempio di prima, la realizzazione dell’impostazione è correre la maratona con la migliore tattica di gara possibile. È ovvio che la migliore strategia con una tattica pessima non darà risultati, ma se non si imposta la strategia non si sa dove andare, né cosa fare, né come. E si finisce per correre la maratona con i tacchi a spillo nella direzione sbagliata.
Facciamo un esempio in un contesto aziendale. Ipotizziamo che dobbiate rifare il sito Web della vostra azienda. Se non avete idea della vostra strategia competitiva (ossia perché siete diversi dai vostri concorrenti, per fare in modo che i clienti scelgano voi e non loro), come lo imposterete e cosa ci scriverete? Al 99% racconterete in dettaglio chi siete, le caratteristiche dei vostri prodotti, oppure un generico bla-bla. Insomma, nulla che porti dei clienti.
A questo punto dovrebbe essere più chiaro: consulenza strategica vuol dire erogare a un’azienda un’attività di consiglio o di supporto nell’impostazione strutturale di cosa va fatto per sviluppare l’azienda, del percorso che serve per farlo e degli strumenti necessari per farlo.
Spesso definisco il mondo di oggi come la tempesta perfetta che ha creato i mercati più difficili della storia. Infatti viviamo in un mondo dove in circa quindici anni è cambiato tutto in modo strutturale:
Questi quattro elementi sono i componenti della tempesta perfetta della competizione. I mercati non sono mai stati più difficili: l’orizzonte è il mondo, c’è una fortissima componente digitale e bisogna lottare anche solo per farsi sentire un poco.
Il mondo (più semplice) di una volta non tornerà più. Questo nuovo mondo concorrenziale è molto più complesso. Se devi affrontare la tempesta perfetta, non puoi pensare di modificare la tua barca da solo – non funziona più. Le aziende sono sottoposte a nuove sfide e non è detto che abbiano le competenze per gestirle al loro interno.
Quindi il primo cambiamento è che, almeno teoria, c’è molto più bisogno di consulenza strategica. Il cambiamento frenetico dei mercati in cui combattono le aziende l’ha portata a cambiare, in primis sui temi da affrontare.
L’accresciuta competitività ha messo il competere con i concorrenti al centro di tutta la strategia aziendale. Anni fa, fare un buon prodotto era al centro della strategia aziendale; ora non basta più, come non basta più avere un prezzo più basso per qualche anno. Per questo, la consulenza strategica ha il massimo dell’efficacia quando si concentra su una catena di tre punti focali che partono dal ruolo dell’azienda sul mercato:
Altro aspetto importante è il fatto che i temi devono essere sviluppati in quest’ordine per non incappare nel classico “carro davanti ai buoi”. Con i mercati di oggi, ad esempio, partire con l’impronta strategica basata sugli impianti di produzione (“vado a produrre in Estremo Oriente perché costa molto meno”) è molto rischioso.
Attenzione, non sto dicendo che altre forme di consulenze non servono. Semplicemente non ritengo si tratti di consulenza strategica, ma di consulenza “tattica” che aiuta ad implementare le strategie.
La complessità crescente del mondo competitivo di oggi fa sì che ognuno dei tre aspetti sia incredibilmente articolato. Quindi richiede degli iper-specialisti; non è possibile pensare che esista un unico consulente, o un’unica società di consulenza, che siano iper-specializzati in tutti tre gli aspetti. Pensare a un’entità che sia in grado di aiutare un’azienda a delineare un modello di business, definire un posizionamento competitivo su un mercato, e in parallelo di organizzare una produzione Lean, occupandosi anche di un’acquisizione aziendale, è pura fantasia.
Per questo non ritengo esista un consulente strategico a 360°, ma tre tipi di consulenti strategici specializzati nei punti focali che ho descritto prima:
Per concludere, se vi rendete conto che nella vostra azienda avete bisogno di un aiuto a livello strategico, non cercate un consulente tuttologo. Cercate di capire a quale livello si trova il problema di impostazione che vi tormenta. Chiedetevi innanzitutto se siete competitivi nel mercato in cui siete (o nel quale volete entrare) e con quale percorso potete migliorare. Solo quando questo punto è chiaro e positivamente definito, allora chiedetevi come potete mettere in pratica questo percorso e come poterlo finanziare.

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