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“Il capo migliore del mondo”
In una Notte degli Oscar fra le più piatte e prevedibili degli ultimi anni dove tutto era più o meno previsto, verso le 5 del mattino una scintilla nella notte: la vittoria di Big Hero 6 come miglior film di animazione. Salgono sul palco i registi Don Hall, Chris Williams e il produttore Roy Conli, […]
In una Notte degli Oscar fra le più piatte e prevedibili degli ultimi anni dove tutto era più o meno previsto, verso le 5 del mattino una scintilla nella notte: la vittoria di Big Hero 6 come miglior film di animazione.
Salgono sul palco i registi Don Hall, Chris Williams e il produttore Roy Conli, autori della pellicola che ha vinto l’Oscar e fin qui niente da rilevare: mogli che piangono, amici che applaudono, collaboratori che esultano. Il discorsetto (che potete rileggere integralmente sul sito ufficiale dove ogni singola mosca che vola in Teatro viene registrata e tramandata ai posteri) parte con i soliti ringraziamenti ai compari di avventura ma prende il volo in due punti precisi per un totale di 74 parole esclusa la punteggiatura.
Il primo punto è straordinario, perché mai in 87 edizioni di Oscar, nessun vincitore di Oscar lo aveva fatto. Certo, si impugnano le statuette e si ringraziano produttori, agenti e case cinematografiche; ci hanno messo i soldi ed è necessario fare la riverenza.
Ma mai fino ad oggi, un vincitore aveva ringraziato il suo capo, per essere …il capo migliore del mondo.
La platea non si limita ad applaudire, alza di almeno due ottave il tono dell’applauso fino a quel momento riservato pro-forma ad amici e parenti altrui, come per sottolineare che si, quel Lasseter lo conosciamo tutti e confermiamo che è davvero un capo straordinario, non si discute.
In uno scambio orchestrale senza strumenti fra pubblico e l’emozionato Don Hall che stringe quella statuetta come fosse l’ultima versione del gioco più bello che si possa regalare a un bambino di 50 anni, quest’ultimo raccoglie la forza di quell’applauso e lo incorona con tutta la pancia che gli rimane in un liberatorio: Absolutely… absolutely .
Una conferma di leadership e di reputazione universale.
Ho chiesto a Ivan Ortenzi, la mia personale enciclopedia sulle aziende innovative cosa renda John Lasseter il capo migliore del mondo.
1) Tuffati nel lago è la prima regola della sua filosofia manageriale. Ovvero, siate sempre bambini.
2) Ricerca la perfezione . Mai accontentarsi. Solo chi tende al perfetto può fare cose belle.
3) Comunicazione laterale e trasparenza Se avete bisogno di qualcuno per parlare con qualcuno, cambiate azienda.
Sapevo che Ivan non mi avrebbe deluso e indicandomi questi tre passaggi non posso che concordare sul fatto che Lasseter sia la coerente rappresentazione di ciò che realizza e del modo in cui si propone: un omone sempre vestito con abbondanti camice hawaiane che produce creature al limite della perfezione maniacale. Una reputazione creata grazie alla ricerca continua, alla voglia di non accontentarsi e di sfidare le leggi del conosciuto. Adesso mi viene da pensare che probabilmente la sua fama derivi anche dal rapporto instaurato con colleghi e collaboratori. Non mi sembra uno di quelli che “il dottore è in riunione“.
Ma c’è un altro momento del discorso, dicevo, che incorona e mette il punto a quanto affermato sopra dal fedele dipendente.
Once upon a time, there was a freckle-faced little boy who told his mom and his dad that one day he was gonna work at Walt Disney Animation and they did something amazing: they supported him and they believed him, and from the bottom of his heart, he thanks them. Thank you.
C’era una volta un bambino lentigginoso; disse ai suoi genitori che un giorno avrebbe lavorato ai Walt Disney Studios e loro fecero una cosa incredibile: lo supportarono e credettero in lui, e dal profondo del suo cuore, lui li ringrazia. Grazie
Nel caso in cui qualcuno abbia pensato, vedendo la regola numero 1, che il business non è un gioco da bambini.
Peccato che dal sito degli Oscar non sia possibile vedere la scena di questa premiazione in quanto inaccessibile al pubblico non Americano. Ne esiste una sola versione un po’ risicata a questo indirizzo.
Fatela vedere ai vostri capi. Voi non vincerete mai un Oscar, ma lui può provare a diventare un capo migliore.
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