Nuovo cinema Basilicata

Scelta tra gli altri da Pier Paolo Pasolini, Mel Gibson e Giuseppe Tornatore, l’architettura di Matera accoglie da decenni produzioni nazionali e straniere. «Si sbaglierebbe però a considerare Matera come cartina tornasole cinematografica dell’intera regione». È l’ammonizione del regista e produttore Antonello Faretta, presidente di Rete Cinema Basilicata (l’associazione che da dieci anni aggrega professionisti […]

Scelta tra gli altri da Pier Paolo Pasolini, Mel Gibson e Giuseppe Tornatore, l’architettura di Matera accoglie da decenni produzioni nazionali e straniere. «Si sbaglierebbe però a considerare Matera come cartina tornasole cinematografica dell’intera regione». È l’ammonizione del regista e produttore Antonello Faretta, presidente di Rete Cinema Basilicata (l’associazione che da dieci anni aggrega professionisti e imprese del cinema e dell’audiovisivo della regione), portavoce della sezione lucana di “CNA Cinema e Audiovisivo”, nonché membro della presidenza nazionale. La regione è piccola, ma variegata e ricca nei paesaggi che offre. Numeri piccoli, grandi potenzialità.

Ogni territorio ha le sue specificità da esprimere e valorizzare. Se nell’immaginario filmico, soprattutto americano, Matera è spesso il clone di qualcos’altro, che sia Gerusalemme o la Sicilia, oggi sono Matera e la Basilicata intera a volersi riappropriare dell’identità, del genius loci, anche attraverso il cinema e l’audiovisivo. C’è in particolare la volontà di dare solide fondamenta a questo settore, per farlo evolvere oltre il 2019. L’industria culturale e creativa, infatti, è uno strumento concreto di crescita della regione, e di contrasto attivo al fenomeno emigratorio.

Un’immagine delle riprese di Ben-Hur, girato a Matera nel 2016

 

Armonizzare e regolamentare il settore

L’istituzione nel 2012 della Fondazione “Lucana Film Commission” (LFC) ha dato slancio promozionale e occupazionale. «La nascita della Film Commission ha “gemmato” diverse società e individualità che hanno potenziato la filiera», spiega il direttore della LFC Paride Leporace. «Oggi in Basilicata sono censite 107 imprese di cinema e televisione, 195 di software e videogiochi. Il database della Fondazione conta oltre un centinaio tra tecnici e artisti».

Matera continua a essere un grande attrattore di produzioni italiane ed estere: nel 2018 sono state girate in loco 53 produzioni complessive e accoglierà alcune riprese del nuovo film di James Bond (per il quale è coinvolta anche una località di mare lucana). «In Ben-Hur (2016)ricorda Leporacehanno lavorato nella troupe, con diverse mansioni, 124 lucani; in Wonder Woman 68, e vi sono state 29 persone coinvolte in figurazioni speciali. I film internazionali che si girano in Basilicata sono un momento di formazione molto importante per la nostra filiera, che si specializza al meglio. E non mancano esempi di crescita professionale di alto livello, che hanno grande considerazione nelle produzioni esecutive».

Per Antonello Faretta si possono e devono fare passi in avanti su questo fronte, spingendo ulteriormente sul protagonismo delle risorse locali. «In regione ci sono registi, autori, produttori, imprese di produzioni. L’immaginario della rappresentazione c’è e non è poco. Ma servono anche attività ad hoc per formare maestranze: macchinisti, artigiani, responsabili della fotografia e dell’illuminotecnica; figure in grado di essere capofila dei reparti all’interno delle produzioni».

Molti semi sono stati piantati in questi anni. Bisogna metterli a sistema, fornire maggiori servizi e coprire i vuoti di competenza sul mercato: «La distribuzione e l’esercizio. Occorre recuperare le sale cinematografiche nei territori, garantendo una programmazione plurale. Mancano piccoli teatri di posa che permettano di sfruttare non solo gli scenari outdoor, realizzando investimenti ecologici con un approccio sostenibile». Saldare e intensificare le sinergie interregionali – è già in essere un protocollo d’intesa firmato da LFC e Calabria Film Commission – diventa strategico per favorire le relazioni e il raggiungimento di economie di scala e di scopo.

Il comparto, sottolinea il regista lucano, necessita di appuntamenti permanenti di confronto tra le istituzioni e il mondo imprenditoriale, ma soprattutto di un’adeguata armonizzazione di fondi e procedure a sostegno alla produzione cinematografica e audiovisiva. «Aumentare le risorse messe a disposizione del comparto attraverso i bandi; assicurare certezza e puntualità di finanziamenti, fornire requisiti chiari sull’accesso al credito sono le priorità», rileva Antonello Faretta.

Intanto è stata rinnovata la partnership di Lucana Film Commission con Bcc Basilicata. «Un accordo operativo – spiega Paride Leporace – che ha attirato l’attenzione di tutta Italia. Bcc Basilicata sconta i titoli dei nostri beneficiari, concedendo a un tasso molto agevolato l’80% del finanziamento e favorendo il cash flow per far partire il progetto. Insieme abbiamo anche una gestione di sponsorizzazione verso le opere che si girano in regione». La chiave di volta risiede anche in un cambio di mentalità. «Sarebbe importante – afferma Faretta – introdurre misure di premialità che riconoscano il rischio e promuovano una cultura d’impresa lontana dall’approccio assistenzialista. È fondamentale incentivare cortocircuiti pubblico-privato e coinvolgere maggiormente i privati nel Gap-Financing».

Film commission, imprese e operatori del comparto invocano da tempo un Osservatorio e una Legge cinema regionale che porti a sintesi questi temi e istanze. Una richiesta diretta al neoesecutivo guidato da Vito Bardi. «Spero che la nuova legge cinema – conclude il direttore della LFC – preveda la nascita di un fondo di sostegno fisso e costante alle produzioni, con una quota riservata a quelle locali, che con almeno due chiamate annuali metta in campo uno stanziamento di tre milioni di euro l’anno».

La computer grafica utilizzata nel documentario “La ricerca della forma. Il genio di Sergio Musmeci”

 

L’innovazione parte dalla tradizione

«La Basilicata – evidenzia Antonello Faretta – può essere oggi considerata un laboratorio, un cantiere aperto ai nuovi linguaggi del “cinema espanso”, come la realtà virtuale immersiva (VR360) e la realtà aumentata, il cui elemento di partenza è però il recupero della tradizione». Lo dimostra il progetto della Fondazione Matera-Basilicata 2019 MaTerre, che ha appena visto cinque coppie di artisti (un regista e un poeta) provenienti da città diverse dell’Europa mediterranea cimentarsi in un film di poesia in cinque episodi in VR360. Dalla tradizione, rappresentata dalla poesia La mia bella patria di Rocco Scotellaro, dal legame forte con la propria terra, ci si muove verso l’innovazione, il futuro.

A raccontare il patrimonio culturale della Basilicata attraverso la tecnologia più avanzata è effenove srls, società di produzione cinematografica di Potenza specializzata nel campo della computer grafica 3D e dei visual effect (Vfx). La società nasce nell’agosto 2014, grazie a un bando promosso dalla Lucana Film Commission per avviare start-up capaci di promuovere il territorio tramite il cinema e l’audiovisivo. L’opera prima è il documentario diretto da Vania Cauzillo La ricerca della forma. Il genio di Sergio Musmeci, dedicato al viadotto sul Basento progettato dall’ingegnere romano. «Applichiamo la computer grafica e le nuove tecnologie alla valorizzazione di storie e protagonisti del patrimonio materiale e immateriale della Basilicata, rappresentati attraverso la modalità cinematografica non-fiction (documentari), ma anche la produzione di videogiochi e prodotti multimediali», spiega Sara Lorusso, giornalista e cofondatrice di effenove insieme all’ingegnere e attuale amministratore Michele Scioscia.

Inventum, il videogioco in realtà aumentata 3D ideato e prodotto per il Parco Archeologico di Venosa

Tra i diversi progetti realizzati ci sono il videogioco Inventum, ideato per la fruizione in realtà aumentata del Parco Archeologico di Venosa (progettato a partire dall’avviso Cultura Crea del Mibact); e poi il processo di modellazione 3D e scultura digitale per l’opera Portrait of a Land di Silvio Giordano, video prodotto e distribuito da Apt Basilicata in cui si racconta la regione attraverso la citazione dei suoi paesaggi e beni monumentali più famosi. E il documentario Robert Vignola, da Trivigno a Hollywood, presentato alla Giornata del Cinema Muto di Pordenone, dedicato all’attore e regista statunitense Robert Vignola, nato a Trivigno (provincia di Potenza): «In questo caso abbiamo utilizzato la computer grafica per animare le locandine dei film di Vignola e l’intervista al premio Oscar Kevin Brownlow».

Effenove interseca competenze e professionalità differenti, in una rete interna che comprende anche la 3D artist Marica Berterame e in una rete esterna che, a seconda del progetto, coinvolge altre imprese e realtà istituzionali. In effenove la tecnologia è sempre sostenuta dalla ricerca scientifica sulle storie e i personaggi presentati. «La computer grafica è per noi lo strumento, non il fine».

Le potenzialità di sviluppo sono incoraggianti. «Il settore cinema-audiovisivo è in crescita e in fermento», conclude Sara Lorusso. «Abbiamo deciso di restare in Basilicata e di prenderci consapevolmente il rischio d’impresa. Il sostegno della LFC è stato fondamentale, ma dobbiamo procedere con le nostre gambe. Dobbiamo puntare sul nostro essere impresa in termini di visione, di voglia di crescere e di saper leggere i cambiamenti di scenario e di pubblico. Raccontiamo la Basilicata con un linguaggio più contemporaneo rispetto ai luoghi comuni. La regione, del resto, è fatta anche di investimento tecnologico, di programmazione e modelli 3D. Se Matera è lo scenario, per la sua bellezza e unicità, Potenza rappresenta il polo legato alla tecnologia e alla ricerca, un agglomerato di piccole e medie imprese con le quali facciamo rete».

Due territori con anime diverse, Matera e Potenza, entrambi fondamentali per la crescita della filiera cinematografica e audiovisiva lucana e del suo capitale umano.

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