Chiudiamo l’articolo con una riflessione. Si parla molto di mancanza di personale nel turismo e di giovani che non hanno voglia di lavorare. La pandemia ha portato le persone a rivalutare le priorità. Forse sarebbe giusto “ridare valore e dignità a questo lavoro”, come sostiene Aldo Cursano, presidente di ConfCommercio Firenze.
Ma forse incide anche la componente economica. L’aumento dei prezzi in hotel e ristoranti non pare aver visto un adeguamento delle condizioni salariali; né il contratto nazionale del lavoro mostra di essere al passo coi tempi, o di tener conto dell’inflazione. Tralasciando il mondo del lavoro sommerso, che riguarda per fortuna solo una parte degli operatori, e non gli imprenditori che gestiscono attività in modo professionale e assumono con contratti regolari, la realtà dei fatti è che la paga proposta è intorno ai 10 euro l’ora, per un lavoro che di base è sacrificio.
Ancor più delicata la situazione nell’hotellerie. L’house-keeping, quando dato in outsourcing, raramente prevede contratti equi. Negli ultimi vent’anni il comparto delle pulizie in hotel è in mano alle cooperative, dove pullulano le cattive pratiche, come contratti a 20 ore che si rivelano tali soltanto sulla carta, dal momento che è arduo riuscire a rifare una camera nei 20 minuti stimati, costringendo le cameriere ai piani a “tirar via” o a sforare le ore previste dal contratto. Le ore extra a volte non vengono retribuite, quasi fosse colpa loro se non riescono a concludere nel tempo previsto, e quando lo sono non rientrano in busta paga, né tantomeno nel conteggio dei contributi. In ogni caso la tariffa oraria si aggira sui 7.18 euro lordi l’ora, non prevedendo maggiorazioni per turni festivi o notturni.
Difficile farsi un grande stipendio a queste condizioni, nonostante le tante ore lavorate. Senza menzionare i contratti a chiamata che obbligano a cercarsi altre occupazioni nei mesi invernali.
Risultato? Dopo la prima busta paga molte ragazze mollano. Il turnover continuo non giova alla qualità del servizio erogato. Possono capitare situazioni paradossali, con camere di hotel 4 o 5 stelle fatte da persone prive di esperienza, o peggio ancora da personale interno all’albergo che ricopre un altro ruolo (facchino, receptionist, manutentore).
L’Italia era la patria della cultura dell’ospitalità, e ora rischia di perdere la capacità di accogliere i clienti al meglio.
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