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Work with the sea – La pesca
Queste sono alcune delle foto che abbiamo scattato seguendo alle 5.00 del mattino Giacomo e Guido nel loro giro abituale. La vita del pescatore, ma anche la storia di due Persone. Siamo partiti dal Porto di Cecina (LI) e attraversato parte dell’Arcipelago che va da Vada a Rosignano. La mattina del pescatore inizia molto presto. […]
Queste sono alcune delle foto che abbiamo scattato seguendo alle 5.00 del mattino Giacomo e Guido nel loro giro abituale. La vita del pescatore, ma anche la storia di due Persone. Siamo partiti dal Porto di Cecina (LI) e attraversato parte dell’Arcipelago che va da Vada a Rosignano.
La mattina del pescatore inizia molto presto. Alle 5.00 si salpa per la prima pesca d’altura. In giornata ci sarà almeno un’altra uscita in tarda mattinata o in serata.
Dopo appena un’ora raggiungiamo il primo punto dove la sera prima sono state rilasciate le reti. Attraverso il “salpa reti” si ritirano le reti e si verifica il pescato.
La rete viene sbrogliata centimetro per centimetro e si verifica che non ci siano strappi. Viene riposta in un grosso contenitore pronta ad essere rilasciata di nuovo in un altro punto del mare.
Quando nella rete finisce un’aragosta, si controlla che non sia troppo piccola rispetto alle norme di legge. Questa aragosta è stata rigettata in mare. Ma la legge del mare dice anche che per ogni aragosta piccola che restituisci, ne prenderai una più grande.
E così è stato!
Ogni rete va controllata centimetro per centimetro prima di essere nuovamente rilasciata in mare.
Una volta controllata, la rete è pronta per essere rilasciata in un nuovo punto.
Ogni rete nasconde piccoli tesori. Uno scorfano.
Nel nostro viaggio di sei ore abbiamo contato sette reti recuperate e poi rilasciate.
Ogni gesto è ben calibrato e studiato. Niente è lasciato all’improvvisazione.
Non è stata una pesca particolarmente fortunata, ma riusciamo a portare al ristorante di Giacomo due casse di “pescato del giorno”.
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