Per il momento quindi nessuno sgombra il campo dalle preoccupazioni dei lavoratori, che sembrano essere più che legittime. Del resto l’ultimo incontro al Mimit nel quale si è discusso di Gkn risale al mese di febbraio, quando non era ancora stato sciolto il nodo del ritiro della procedura di liquidazione da parte dell’azienda, per procedere almeno con una delle sei offerte che sono arrivate sul tavolo. Da febbraio in poi, il silenzio.
Nel frattempo le rappresentanze sindacali hanno continuato a chiedere la cassa integrazione mai arrivata e il pagamento degli stipendi arretrati. Oggi la cassa integrazione c’è; l’azienda continua a lavorare, praticamente in autogestione, anche se Borgomeo ha dichiarato che il sito non è adatto al lavoro; Regione Toscana continua a cercare potenziali acquirenti e lo stesso fa Borgomeo.
“Chi viene in visita – dice Dario Salvetti, portavoce del consiglio di fabbrica – raramente è interessato a rilevare la nostra fabbrica e a far continuare la produzione. Più che altro vogliono acquistare i macchinari per rivenderli. Gli esponenti di una società inglese sono passati poche settimane fa. Il loro motto è ‘vendiamo tutto a tutti’. Sembra chiaro cosa vogliano venire a fare. Sappiamo che è in corso da parte della Regione una ricerca, sulla quale non sappiamo nulla, ma quello che preoccupa è che fino a questo momento chi si è avvicinato alla nostra azienda non l’ha mai fatto con un piano industriale”.
Nemmeno lo stesso Borgomeo nei mesi passati ha mai presentato ai lavoratori (e al ministero) un piano di intervento articolato per la società. Per il resto continua il silenzio della politica su una realtà che però sembra essere ancora interessante per molti.
Il sindaco di Campi Bisenzio, Andrea Tagliaferri, ha espresso “forte preoccupazione in merito ai recenti sviluppi della vertenza Qf/ex Gkn, dopo la notizia dei preannunciati 185 licenziamenti”, e ha ribadito la necessità che il Governo convochi il tavolo nazionale di crisi a cui devono partecipare le istituzioni e tutti gli attori coinvolti nella vicenda.
Il sindaco, inoltre, in un comunicato ha precisato “che, di fronte a qualsiasi interesse speculativo sul fabbricato ex Gkn, l’area deve mantenere l’attuale destinazione d’uso produttiva”.
La notizia dei licenziamenti non ha certo tranquillizzato i lavoratori in merito alla paura che l’area diventi oggetto di un’operazione immobiliare. “In queste settimane – continua Salvetti – abbiamo visto rafforzarsi il profilo immobiliare della componente societaria. Questo non può che preoccuparci”. Proprio per questo nel frattempo è stato convocato uno sciopero per tutti i lavoratori per il 5 novembre, anche se nei prossimi giorni sono gli stessi ex dipendenti a temere che possano esserci delle altre novità.
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