L’ultimo capitolo è quello più amaro, con l’intervento delle forze dell’ordine. La Finanza di Vigevano ha messo sotto sequestro 11.500 paia di scarpe, prodotte con il marchio Moreschi da alcuni terzisti senza l’autorizzazione del curatore fallimentare. L’indicazione sarebbe stata di indirizzare la produzione verso una logistica in Svizzera. L’intervento delle Fiamme Gialle, però, ha bloccato l’arrivo delle scarpe, e secondo alcuni potrebbero anche passare, prima o poi, dallo spaccio di Vigevano, dove nei prossimi mesi saranno venduti altri capi sottocosto prodotti da Moreschi.
Certo negli ultimi anni il settore meccano-calzaturiero a Vigevano non se l’è passata bene. Nel 2023 si è registrato un calo a livello occupazionale, secondo i dati di Assolombarda, di 148 unità, contro un mercato del lavoro provinciale che ha evidenziato un saldo positivo di 4.692 unità.
«La stessa produzione calzaturiera a Vigevano ha subito un calo significativo, con una diminuzione degli avviamenti che nel 2023 si sono attestati a 522, rispetto ai 788 del 2022», si legge in un comunicato congiunto con la provincia. «Nonostante la contrazione recente, il settore calzaturiero e meccano-calzaturiero continua a rappresentare una quota significativa dell’occupazione e dell’attività economica della provincia di Pavia, con quasi 1.300 avviamenti registrati a Vigevano nel 2023».
Insomma, la città della scarpa non è più tale. Ci sono voluti anni, e il settore trainante per il quale Vigevano era nota in tutta Italia si è del tutto esaurito, senza (per il momento) essere stato sostituito da nient’altro.
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In copertina: ex operai di Moreschi svendono i prodotti che hanno realizzato per rientrare dei copiosi debiti aziendali.