Il boom di filantropia che non fa male a nessuno

Tra i commenti pervenuti in redazione per partecipare all’ultimo contest che abbiamo lanciato sul sito il migliore è stato quello di Diana Orefice, che pubblichiamo: potrà quindi partecipare alla nostra prossima riunione di redazione e scegliere con noi il tema per il contest successivo.  Forse la disoccupazione ha reso più altruisti i giovani italiani. O forse, quei […]

Tra i commenti pervenuti in redazione per partecipare all’ultimo contest che abbiamo lanciato sul sito il migliore è stato quello di Diana Orefice, che pubblichiamo: potrà quindi partecipare alla nostra prossima riunione di redazione e scegliere con noi il tema per il contest successivo. 

Forse la disoccupazione ha reso più altruisti i giovani italiani. O forse, quei 433 euro al mese fanno davvero comodo. Ma in fondo, questo boom di filantropia retribuita non fa male a nessuno. Per i giovani Neet, il Servizio Civile è un’esperienza formativa, con un compenso sicuro, che fa curriculum e crea contatti utili. Per lo Stato, è un progetto di qualità, perfetto per sistemare una bella fetta dei disoccupati italiani, almeno per 12 mesi. Per l’Italia, si tratta di migliaia di ragazzi al servizio della comunità.

L’anno scorso in Italia erano 15 mila i ragazzi avviati al Servizio Civile. Quest’anno, il numero è più che triplicato: i volontari sono 50 mila. E sarebbero molti di più, se solo ci fosse posto per tutti i 150 mila che hanno fatto domanda. I giovani Neet d’Italia, cioè quei ragazzi che hanno finito di studiare, ma non hanno ancora trovato lavoro, non vedono l’ora di impegnarsi 12 mesi in un’attività socialmente utile. Soprattutto, perché è retribuita.

Nato nel 1972 come alternativa per gli obiettori di coscienza, il Servizio Civile si è trasformato negli anni in un’opportunità sempre più accessibile. Dal 2005, con la sospensione delle chiamate alla leva, è diventato un’esperienza del tutto slegata agli obblighi militari. L’obiettivo del Governo è quello di offrire ai giovani l’occasione di impegnarsi in un’attività socialmente utile, con forte valenza educativa e formativa. Gli enti accreditati per accogliere i volontari, infatti, si occupano di assistenza, protezione civile, ambientale, promozione artistica e culturale.

Il programma dura un anno, per un impegno che va dalle 30 alle 36 ore settimanali, ed è previsto un rimborso spese di 433 euro mensili. Poco, ma meglio di niente. Al giorno d’oggi, con una disoccupazione giovanile a livelli record, poche centinaia di euro bastano a rendere il volontariato un’opportunità davvero allettante per tutti. Il Governo se n’è accorto, e con l’ultimo decreto legge ha incrementato di 100 milioni di euro i Fondi a disposizione del Servizio Civile.

 

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