Il libro possibile: trovare l’America a sud della letteratura

Una cartolina dalla ventesima edizione del festival letterario “Il libro possibile”, con un focus su Francesco Costa e Giovanna Pancheri, autori di due testi sulla politica americana contemporanea.

Come ogni anno, ho partecipato con piacere al festival letterario Il Libro Possibile, una delle più longeve manifestazioni culturali del panorama italiano, che in questi venti anni di attività è riuscito nell’ardua impresa di unire mondi e culture diverse (scrittori, imprenditori, premi Nobel, scienziati, giornalisti, istituzioni, atleti, artisti) all’insegna di due ambiziosi obiettivi: promuovere la lettura e il dibattito e valorizzare il territorio pugliese puntando su un’offerta culturale attrattiva e stimolante, lungo la costa del mare Adriatico.

Per celebrare il suo ventennale, oltre la storica location di Polignano (BA), gli organizzatori del Festival hanno duplicato gli appuntamenti della kermesse, scegliendo Vieste (FG), la “perla del Gargano”, per il secondo ciclo di incontri.

Tra questi, da grande appassionata di politica americana, ho atteso con molto entusiasmo l’intervista intrecciata tra il direttore del Post Francesco Costa e la giornalista di Sky News (per quattro anni accreditata alla Casa Bianca) Giovanna Pancheri, rispettivamente autori di Una storia americana (Mondadori, 2021) e Rinascita americana (Sem, 2021), libri che ho divorato in pochi giorni questo inverno.

Il libro possibile, Francesco Costa con la biografia di Joe Biden

Per chi segue il lavoro di Francesco Costa, il suo podcast Da Costa a Costa e la sua newsletter (super consigliati), nel libro ritroverà il suo stile diretto, chiaro e coinvolgente nel raccontare la storia americana (dalla segregazione razziale al razzismo, dalla sanità pubblica alle grandi crisi economiche di questi ultimi anni) attraverso le biografie di Joe Biden e Kamala Harris.

Nonostante l’attenzione in questi mesi sia stata proprio per Kamala Harris, la prima donna nera diventata vicepresidente degli Stati Uniti, l’autore ha scelto di raccontare la vita del presidente Biden, e l’ha fatto in modo umano e accurato nel suo Una storia americana. Una storia di dolore, di indicibili perdite (due figli e una moglie), ma anche di rinascita e speranza. Perfetto rappresentante del sogno americano, con le sue cadute e ascese.

Come racconta Biden in un toccante discorso riportato da Costa: “Col passare degli anni, nonostante questo comporti per me ricordi tristi e dolorosi, ho scoperto che la mia presenza è in grado di portare un po’ di conforto a chi ha subito una perdita improvvisa e devastante: non perché sia provvisto di chissà quale superpotere, ma perché la mia storia mi precede. Quando parlo a qualcuno che ha sofferto un lutto terribile, sanno che lo faccio a partire dalla mia esperienza. Sanno che conosco la profondità del loro dolore”.

L’autore ha la capacità di risultare imparziale e obiettivo, toccando le corde giuste tra luci e ombre, pregi e difetti, senza banalità e retorica.

Giovanna Pancheri e l’età del giudizio sull’era Trump

Se Costa ha confermato le mie impressioni, Giovanna Pancheri è stata una bella scoperta anche dal vivo: precisa, dettagliata, per nulla approssimativa.

La giornalista, nel suo libro inchiesta Rinascita Americana. La nazione di Donald Trump e la sfida di Joe Biden, contestualizza e contrappone gli ultimi mandati presidenziali evidenziando le discrepanze causate (ad esempio nella sanità, con il confronto tra TrumpCare e ObamaCare e le relative implicazioni), sviscerando le potenzialità e fragilità del sistema americano su elementi fondamentali quali l’immigrazione, il razzismo, il lavoro, l’ambiente e simili. Ogni capitolo ha un paragrafo conclusivo intitolato “il Fattore C”, in cui Pancheri mette a confronto le trasformazioni del tema discusso a causa del COVID-19. Ogni dato è corredato da un link che riporta a siti istituzionali o a documentazioni ufficiali.

Malgrado l’abbondanza di citazioni che non amo leggere nelle inchieste (Filangieri, Calvino, Olivetti, Einstein e altri) mi ha attratto la sua autorevolezza nel discutere della politica americana. Sebbene non condivida ogni sua riflessione, mi ha invogliata ad approfondire ogni singolo argomento.

Sono questi i giornalisti di cui abbiamo bisogno in Italia, ed è entusiasmante affrontare temi così importanti con personaggi nazionali e internazionali alla portata di un pubblico eterogeneo, in contesti impensabili solo pochi anni fa, in una calda notte di mezza estate.

È lecito chiedersi se Il libro possibile, collegandomi ai testi citati, sia uno dei segnali di una Rinascita italiana: chissà che non riparta proprio dal Sud Italia, una nuova storia culturale.

Photo credits: laringhiera.net

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