Offerte a vuoto su quel ramo del Lago di Como

La capitale del lavoro è “a tappo”. Poche storie, il comparto metalmeccanico lecchese sta reggendo bene anche questo difficile avvio di 2019, ma fatica a trovare persone da inserire in azienda. E non si tratta solo di operai generici o operai specializzati: di quelli c’è carenza cronica ormai da un decennio, e le aziende tentano […]

La capitale del lavoro è “a tappo”. Poche storie, il comparto metalmeccanico lecchese sta reggendo bene anche questo difficile avvio di 2019, ma fatica a trovare persone da inserire in azienda.

E non si tratta solo di operai generici o operai specializzati: di quelli c’è carenza cronica ormai da un decennio, e le aziende tentano di farvi fronte spingendo all’inverosimile i loro processi di automazione. Ora a mancare sono diplomati e ingegneri; mancano cioè le punte di diamante di cui le aziende hanno feroce bisogno per reggere la competizione internazionale. Delle 4.270 assunzioni nell’industria previste a Lecco nel primo trimestre 2019 (fonte: indagine Excelsior, 21 gennaio 2019), il 23,9% sono high skill, ovvero dirigenti, specialisti e tecnici, dato in costante crescita ma ancora al di sotto della media regionale (30,1%), la quale deve però scontare il ruolo egemone del capoluogo regionale, Milano, col suo 38,3%.

La percentuale di diplomati richiesti sale dal 69,1% al 71,4% mentre quella dei laureati dal 13,2% al 13,9%. A fronte di queste esigenze dichiarate dalle imprese, però, è verosimile che quasi la metà delle posizioni resterà scoperta per insufficienza di candidati: il problema è di quantità. Vuoi che i giovani sono sempre meno per motivi demografici, vuoi che le tecnologie galoppano in costante accelerata; l’effetto è che i saperi tradizionali, invecchiati, necessiterebbero di una rapida e robusta iniezione di vitamine, ma la carenza di figure adeguate potrebbe compromettere le performances del sistema economico.

Per tentare di risolvere questa empasse le aziende, le associazioni di categoria, i sindacati, le scuole superiori e l’università (a Lecco è attivo il polo territoriale del Politecnico di Milano) ne devono inventare una più del diavolo per attrarre giovani in percorsi dalla caratura tecnico-professionale. Nascono così delle micro-sperimentazioni virtuose di politiche attive in cui la formazione si mischia all’orientamento, l’accompagnamento istituzionale allo spontaneismo, il tutto con un unico obiettivo: creare occupazione.

 

Alternanza potenziata

Una prima esperienza è partita nel 2016 con un progetto di “Alternanza potenziata”, che ha permesso a 11 ragazzi di intraprendere un percorso di studio-alternanza-apprendistato della durata di cinque anni, al termine del quale si raggiungeranno due obiettivi: il diploma e il posto di lavoro.

Con l’attenta regia di Network Occupazione Lecco, in collaborazione con il centro professionale “Aldo Moro” di Valmadrera e con il Centro per l’impiego di Lecco (uno dei migliori in Italia!), sono stati selezionati i ragazzi più motivati che hanno vissuto un percorso didattico e lavorativo molto simile al modello duale tedesco, con grande soddisfazione loro e delle aziende che li stanno ospitando. Questa prima sperimentazione terminerà nel 2020 con la consegna dei diplomi – e con un posto a tempo indeterminato.

 

Progetto migranti

Questo progetto ha fatto molto agitare centinaia di “cattivisti” del web, ma è stata un’esperienza di cui andare orgogliosi. Dal novembre 2017 al febbraio 2018, 15 migranti richiedenti asilo dei circa 700 allora presenti in provincia sono stati selezionati per apprendere i rudimenti dell’“operatore meccanico”. Neanche a dirlo, tutti assunti prima ancora di finire il corso.

Sotto il monitoraggio della prefettura e una partnership tra istituzioni locali e associazioni di volontariato, tra cui Caritas, l’Associazione Piccole e Medie Industrie di Lecco e il centro di formazione “Clerici” di Merate, è stato dimostrato che la vera integrazione ècultura + lavoro”. E l’economia ringrazia.

 

La selezione e il ruolo delle agenzie in rete

È servita una selezione su base nazionale nella seconda metà del 2018 per individuare i dodici giovani disponibili a seguire un corso gratuito di 300 ore per “Conduzione macchine utensili a controllo numerico”, ovviamente con la quasi certezza di una successiva assunzione in una delle sette aziende che partecipano al progetto.

In questo caso il ruolo di attivatore è stato svolto della l’agenzia OpenJob-Metis che ha intercettato i profili più idonei, riuscendo a convincere anche due giovani della provincia di Napoli a trasferirsi a Lecco per seguire il corso intensivo finanziato da FormaTemp, per poi presentarsi come candidati ad alcune aziende metalmeccaniche della provincia di Lecco e Sondrio. Il progetto è partito a novembre, è ancora in corso, e promette talmente bene che se ne stanno già ipotizzando due nuove edizioni.

 

Academy aziendali

I “grandi” solitamente fanno da soli, ma è bello quando vogliono aprire le porte al territorio e ai “cuginetti” minori. È il caso di Rodacciai, azienda leader nella trafilatura dell’acciaio con sede a Bosisio Parini, che ha già all’attivo sette edizioni di un’academy aziendale con la collaborazione didattica del centro di formazione Enfapi (Como).

La dirigenza aziendale ha voluto rendere partecipe del percorso altre aziende del territorio per condividere la sua esperienza di formazione. Ed è andata addirittura oltre: a febbraio si terrà presso il polo fieristico LarioFiere di Erba (CO) il “RoadJob”, un evento di matching giovani/imprese per diffondere la cultura tecnica ed orientare le scelte professionali dei ragazzi.

 

Didattica innovativa al Poli

Una sede universitaria spettacolare, nuova di zecca, con una ventina di laboratori attivi e una sinergia vitale con i dipartimenti del Cnr. Il Polo lecchese del Politecnico di Milano sta giocando a Lecco la sua carta più delicata: puntare a una didattica innovativa che includa momenti in aula, esperienze in azienda, testimonianze di esperti, sviluppo di progetti congiunti, esperienze all’estero.

Questo è lo stimolo del corso di laurea triennale in Ingegneria della Produzione Industriale, risultato eccellente dell’incrocio della tradizionale ingegneria meccanica con ingegneria gestionale. Il risultato? Una figura completa e poliedrica, capace di entrare efficacemente nelle Pmi comprendendone sia le dinamiche produttive sia le logiche strategiche. Ogni anno quasi cento matricole, mediamente trovano occupazione entro 28 giorni dalla laurea.

 

“Living Land” e i sentieri dell’Azione Cattolica

La capitale dell’occupazione, a partire dal 2014, ha dovuto pure fare i conti con un crescente numero di neet, adolescenti e giovani che non studiano e non lavorano. Erano quasi 7000. Un potenziale umano sociale parcheggiato, a rischio esclusione.

E le associazioni, le Cooperative, la Fondazione Comunitaria e Fondazione Cariplo, insieme agli enti pubblici, con il contributo economico di tante aziende locali, hanno allestito un piano d’emergenza per recuperare queste incredibili risorse e indirizzarle presto al mondo del lavoro, colmando eventuali gap formativi. Un esempio? L’Azione Cattolica decanale ha lanciato il primo progetto “Sentieri digitali” in collaborazione con la società alpinistica Osa-Valmadrera, insegnando lo sviluppo informatico delle app a cinque neet che hanno così potuto mappare sperimentalmente i sentieri di montagna. Ora un paio di loro lavorano in aziende informatiche della zona; gli altri hanno ripreso gli studi.

 

Il Festival della Meccanica

Perché non affascinare già da piccoli i bambini al mondo della meccanica e della meccatronica? Nasce così in una dozzina di imprenditori lecchesi l’idea di attrarre bambini, ragazzi e relative famiglie in un percorso di visite aziendali, mostre di pezzi meccanici nei supermercati della zona, esposizioni di sculture in ferro, fino ai voli gratuiti in elicottero tra il lago e il Resegone per imprimere l’emozione della meccanica.

A questo si aggiungono le iniziative rivolte ai più piccoli promosse dal Politecnico (Poli to Kids) o anche le esposizioni spettacolari di centinaia di realizzazioni del Lego (ItLUG) per unire tecnica, esperienza e creatività.

E per ora termina qui la rapida carrellata su alcune delle più recenti invenzioni che il Lecchese sta attivando per favorire l’occupazione. Le prossime sfide? Accompagnare gli over 55 verso le tecnologie 4.0 e, soprattutto, un progettorosa” per potenziare l’occupazione femminile.

 

Foto di copertina: http://www.resegoneonline.it/articoli/Open-Day-al-Campus-di-Lecco-grande-successo-di-pubblico-20150227/#prettyPhoto

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