Se è vero che i processi tecnologici stanno rivoluzionando tutti gli aspetti delle nostre vite è, altrettanto vero che per inserirsi nel mondo del lavoro o crescere professionalmente occorre sviluppare conoscenze specifiche, in una sorta di formazione continua.
Massimiliano Santini ci racconta la storia di Vianova.
“Siamo un’azienda di telecomunicazioni che nasce nel 1999: quando sono entrato nel 2001 eravamo una ventina, mentre oggi siamo 238 persone e siamo cresciuti in maniera costante con una particolare attenzione a quello che stiamo facendo. Vianova è un’azienda fortemente orientata al cliente, ma siamo anche molto attenti all’esigenza del personale: pensiamo che per avere clienti felici, dobbiamo avere colleghi felici. Proprio in quest’ottica, in tutti questi anni, ci siamo chiesti che cosa potessimo fare sia per i nostri colleghi che per la comunità che ci circonda. Così abbiamo deciso, nel 2015, di contattare direttamente le scuole del territorio: ‘Se volete venire a toccare con mano che cos’è un’azienda, vi mostriamo un’eccellenza del nostro territorio’.”
Prosegue Cristina Luporini: “Nel progetto iniziale eravamo noi ad andare nelle scuole, poi abbiamo invitato loro a venire da noi a Pisa, nostra sede ipertecnologica con un data center di ultima generazione. Gli scopi dell’incontro scuola-azienda erano diversi: brand awareness, cioè far conoscere sempre di più il brand, molto noto a livello locale e in forte espansione sia in Toscana – con l’apertura della sede di Pisa – sia a livello nazionale; e recruiting, elemento che si incrocia con il primo, infatti più intraprendi iniziative volte a far conoscere il brand dell’azienda e più potenziali candidati ti vengono a cercare”.
“Così abbiamo iniziato ad allontanarci dall’autoreferenzialità: siamo passati da un territorio dove ci conoscevano tanto – e dove spesso erano le scuole stesse della zona a cercarci – a città dove ci conoscevano decisamente meno. Nel nostro DNA aziendale c’è sempre stata la mission di aiutare i ragazzi nel trovare la modalità di approccio al lavoro più corretta: far scattare quella scintilla nei giovani per essere proattivi al fine di presentarsi in un certo modo per uscire dalla scuola, per redigere correttamente il proprio cv, e anche per comportarsi nel modo giusto durante un meeting di selezione.”
Secondo Massimiliano Santini il ponte tra impresa e scuola sta proprio nel “pensare ai ragazzi come futuri colleghi, ma anche come fornitori o clienti di domani: immaginarli come se fossero le persone che guideranno le aziende, quelli che poi saranno gli specialisti che interagiranno con la nostra organizzazione. La volontà di contribuire in qualche modo a questo futuro immaginato è la spinta propulsiva che contraddistingue Vianova”.
“Già nel 2019, prima della pandemia, avevamo iniziato a pensare di fare qualcosa in più: poi, nel 2020, abbiamo iniziato a parlarne nel concreto e ci siamo chiesti che cosa potessimo fare di più come impresa socialmente responsabile. Ci sono scuole cui fornire supporto: noi ne abbiamo una decina ogni anno che ci vengono a trovare, con duecento-trecento studenti l’anno. Alcuni di loro sono poi diventati nostri colleghi.”