Di fatto, ad oggi, anche secondo le stime registrate, i medici e gli infermieri che decidono di fare domanda di trasferimento sono aumentati in modo esponenziale.
“Il bilancio da maggio fino al 30 ottobre 2023 parla chiaro”, sottolinea il prof. Foad Aodi, presidente AMSI (Associazione Medici di origine Straniera in Italia) e dell’UMEM (Unione Medica Euro Mediterranea). “Su 1.700 professionisti della sanità 850 sono medici specialisti, 600 sono infermieri, 150 fisioterapisti, 50 farmacisti, 50 tra logopedisti, psicologi, tecnici radiologi, tecnici di laboratorio, podologi, OSS, con un aumenti del 40% delle richieste da maggio ad agosto, e del 65% da settembre”.
Le richieste provengono per l’80% dal pubblico; basti pensare che negli ultimi cinque anni all’AMSI e all’UMEM ne sono arrivate più di 10.000 da tutte le Regioni italiane: Lombardia, Veneto, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna, Lazio, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna sono quelle con la domanda maggiore.
“Abbiamo raccolto, nello spazio di tempo che va dal 1 maggio a oggi, dalle dieci alle dodici richieste al giorno tra email, telefonate e messaggi privati attraverso le piattaforme virtuali”, continua Aodi. “Questa è un’emorragia importante, non nascondo che sono molto preoccupato. Come associazione abbiamo anche lanciato il protocollo per i professionisti della sanità: ‘Aiutiamoli a casa loro, in Italia’. C’è da dire che questo fenomeno lo seguiamo da circa dieci anni. Iniziò con il Qatar, a seguire ci sono stati gli Emirati Arabi, e adesso negli ultimi mesi l’Arabia Saudita”.
Il requisito minimo per accedere a una prima selezione è la laurea. “Bisogna registrarsi a un sito generico; una volta appurato che il titolo di laurea sia valido, si presentano tutti i documenti al sito ufficiale del ministero per l’avvio dell’autorizzazione alla professione sanitaria, con i documenti validi, i vari titoli – il curriculum in questo caso è tenuto in forte considerazione – master, specializzazioni, anni di servizio, tempo in sala operatoria. Per i medici chiedono almeno tre anni di esperienza, per gli infermieri due. Una volta presentata la documentazione tramite il ministero, lo stesso decide o di convocare per un esame il candidato oppure chiamarlo per un colloquio, valutandolo di persona. Una volta superato sia l’esame sia la valutazione, si dà l’autorizzazione e si inizia la ricerca del lavoro, nel pubblico o nel privato. Esistono anche delle agenzie che attivamente cercano il lavoro sul posto, previo pagamento di due mensilità, ma anche qui bisogna stare attenti su quale agenzia scegliere perché non tutte sono affidabili, ci sono state tante truffe. Le specializzazioni più richieste sono neurochirurgia, neurologia, chirurgia plastica, dermatologia, e a seguire le altre. La media del pagamento mensile negli Emirati Arabi è più alta dell’Arabia Saudita, ma molto dipende dalla specializzazione e dagli anni di servizio”.