Il progetto “Work from Ollolai/Traballa dae Ollolai” è gestito dal Comune e dall’associazione locale Sa Mata, a seguito di un primo bando dedicato alla vendita e ristrutturazione di case al costo simbolico di 1 euro avviato nel 2015. Dopo il successo dell’iniziativa, che era approdata sulle agenzie di stampa per aver attirato l’attenzione di un programma televisivo olandese, a Ollolai si erano trasferite cinque coppie provenienti dai Paesi Bassi e due dall’Ucraina.
L’esito positivo però non ha invertito la tendenza allo spopolamento che affligge Ollolai dal 1961: il censimento più recente, nel 2021, registrava ancora una perdita di 171 abitanti rispetto al 2011. E proprio nel 2021 è arrivato un secondo bando, questa volta mirato ad attirare nuovi abitanti nel Comune barbaricino, con la promessa di affitti a 1 euro per cinque anni a chi avesse mostrato un “desiderio di trasferirsi nel paese e avere un progetto di vita a Ollolai”. Erano disponibili “una trentina di case e una ventina di locali commerciali”.
Dettaglio interessante: nell’offerta era sottolineato che il Comune “specificamente è interessato a chi viene dai Paesi anglosassoni (Stati Uniti, Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda etc.), Paesi spagnoli e arabi”. Insomma, il profilo del nuovo inquilino era pettinato e con il portafoglio gonfio. Di olandesi e ucraini, per dire, nessuna menzione.
Tornando a oggi, con il progetto “Work from Ollolai” il Comune dà in affitto case e locali a 1 euro agli smart worker di tutto il mondo. L’offerta è rivolta a “professionisti di alto livello”, tra i quali è “fortemente incoraggiato a partecipare” chi lavora negli ambiti della tecnologia, della finanza, dei media, dell’immobiliare e dell’architettura. In secundis sono “incoraggiati”, ma senza avverbio, anche artisti, scrittori, musicisti, scienziati e accademici.
Come si può leggere dalle FAQ del sito, che peraltro è solo in inglese, tuttavia i posti sono limitati – è ragionevole pensare che i numeri non si discostino molto da quelli del secondo bando. Ma soprattutto, gli ospiti possono beneficiare dell’offerta per un periodo massimo di un mese.
In pratica, un affitto breve. Una scelta che pare tutto fuorché casuale.