YouTube ha compiuto 10 anni: la trasformazione da Social Media Marketing a Brand Media Marketing

La storia di YouTube YouTube ha appena compiuto 10 anni e il suo successo non era affatto scontato quando nel 2005 Chad Hurley, Steve Chen, e Jawed Karim ebbero l’idea di creare un sito per pubblicare dei video e rendere facile e agevole la loro ricerca in modo che tutti nel mondo potessero trovare e […]

La storia di YouTube

YouTube ha appena compiuto 10 anni e il suo successo non era affatto scontato quando nel 2005 Chad Hurley, Steve Chen, e Jawed Karim ebbero l’idea di creare un sito per pubblicare dei video e rendere facile e agevole la loro ricerca in modo che tutti nel mondo potessero trovare e vedere i video che producevano da soli.
Ci sono diverse legende su cosa ispirò l’idea di YouTube e oggi non possiamo sapere con certezza cosa realmente fece accendere la lampadina ai 3.

Erano altri tempi e il web si era già scottato dallo scoppio della bolla delle “dot.com company”, quindi ottenere finanziamenti non era facile come un tempo. Nonostante tutto però i tre fondatori riuscirono ad ottenere finanziamenti per oltre 11 milioni di dollari e a realizzare la loro idea. Nasce così YouTube. Nel 2006, quando già era visibile tutto il potenziale e il successo della piattaforma, Google acquisì YouTube, lasciandogli però un’ampia autonomia. Questa libertà dalla casa madre è stata sicuramente uno dei fattori che ha contribuito al suo successo.

L’impatto sociale di YouTube

YouTube però non è solo una piattaforma tecnica per caricare i propri video, ma, fin dall’inizio, ha dato la possibilità di condividere altri video, di commentare, di esprimere un gradimento (mi piace, non mi piace), e di avere una pagina dedicata per ogni account come fosse una home page dove raccogliere tutti i video caricati, quella che noi oggi chiamiamo Canale YouTube.

Condivisioni, commenti e apprezzamenti, sono gli elementi di base di un social network, gli stessi che poi verranno ripresi anni dopo anche da Facebook. Questi elementi hanno gettato le fondamenta per creare quello che viene definito l’impatto sociale di YouTube  che ha riflessi sulla società, sulla cultura e sulla diffusione delle notizie.

L’impatto sociale di YouTube ha anche un riflesso economico perché Google permette agli YouTubers, così si definiscono gli utenti più creativi e attivi che creano e producono video, di utilizzare diverse forme per guadagnare e avere una vetrina personale dove tutti hanno la possibilità di poter essere dei divi.

YouTube per il Social Media Marketing e SEO

YouTube però non è solo una vetrina per giovani creativi e intraprendenti, ma anche un’opportunità per le aziende per sviluppare le proprie strategie di social media marketing.
La possibilità di commentare i video e di indicare una preferenza se il video piace o meno, ha aperto infatti la strada a diverse strategie di successo per grandi brand ma anche per piccole aziende, le quali, grazie “all’effetto virale” che può acquisire un video, hanno avuto la possibilità di far conoscere il proprio brand e i propri prodotti in tutto il mondo, usando un budget infinitesimo rispetto a quanto sarebbe stato necessario sui media tradizionali come la tv, la radio o la carta stampata.

YouTube non offre alle aziende solo visibilità dentro la piattaforma stessa, ma in alcune situazioni permette anche di essere visibili nei risultati delle ricerche su Google e su altri motori di ricerca.
Ci sono diverse tipologie di ricerche infatti dove i risultati tradizionali sono stabilmente presidiati da siti storici e rimane proibitivo, per tempistiche e costi, impostare una strategia per sopravanzarli. Qui intervengono i professionisti SEO (chi si occupa di dare visibilità alle aziende su Google e sui motori di ricerca), che possono suggerire alle aziende delle “strategie laterali” e sfruttare YouTube per far ottenere quella visibilità che altrimenti non sarebbe fattibile.

Il futuro di YouTube

YouTube ha davanti a sé un futuro roseo. Le persone infatti apprezzano sempre più il video come medium di fruizione dei contenuti, e diversi studi dimostrano anche come il video sia proprio uno strumento di apprendimento più semplice e veloce per il nostro cervello. Non c’è dubbio quindi che l’apprezzamento per i video in generale, e per YouTube in particolare, non può che aumentare nel futuro.

Su queste premesse Google sta cercando di portare YouTube su un altro livello ed entrare in competizione direttamente con la TV. Ci ha provato nel 2010 con il progetto fallimentare Google Tv e ci sta riprovando adesso portando YouTube dentro le tv tradizionali grazie alle chiavette Chromecast, alle SmartTv, e anche grazie alla Apple Tv, tutti modi per poter vedere i video di YouTube dal classico schermo televisivo.
Non tutte le mosse di Google tuttavia sono state apprezzate dagli YouTubers: tra gli errori che non sono mai andati giù al popolo di YouTube c’è l’obbligo imposto da Google di usare i commenti della piattaforma Google Plus anche dentro YouTube. Google tuttavia è una grande azienda che impara dai suoi errori e potrebbe anche rivedere questa sua scelta.

Un’alta sfida per YouTube arriva invece da Facebook, che di recente ha lanciato la sua versione di condivisione e monetizzazione dei video. Il target di Facebook sono soprattutto le aziende e in generale gli inserzionisti, e nonostante gli indicatori di performance offerti da Facebook siano diversi da quelli di YouTube, nonchè a volte poco utili per le aziende, il rendimento delle campagne video su Facebook sta facendo ottenere dei buoni rendimenti.
L’ultima sfida di cui è doveroso parlare, almeno in Italia, è la mancanza di un’adeguata infrastruttura tecnologica che limita da un lato la creatività di chi produce video e dall’altra la fruizione dei video da parte degli utenti.

Brand Media Marketing

Una parte importante del futuro di YouTube è la sua trasformazione, di fatto, da piattaforma di Social Media Marketing a piattaforma per Brand Media Marketing. Sempre più aziende infatti si stanno accorgendo che, nel ricercare il proprio nome su Google, ne derivano risultati che non mettono in luce nel migliore dei modi il valore del loro brand o, nel peggiore dei casi, ne minano la reputazione.
YouTube, quindi, ha delle caratteristiche uniche che lo rendono da un lato social network, grazie a commenti, condivisioni, apprezzamenti ed effetto virale; e dall’altro un’opportunità per comparire nei risultati di ricerca di Google, galleggiando sopra concorrenti o altri risultati scomodi.
In questo modo sta diventando il posto migliore per costruire attivamente la reputazione e il valore di un brand sulla rete, o di difenderne il buon nome da eventuali situazioni tali da incrinare la fiducia che i consumatori ripongono nell’azienda.

In conclusione, YouTube nel prossimo futuro darà la possibilità a tutte le aziende di comunicare la forza del proprio brand e difenderne la reputazione, offrendo la stessa audience della Tv ma con strumenti molto più raffinati e a costi estremamente più ridotti.

CONDIVIDI

Leggi anche

Pet economy: svetta il business a quattro zampe

Qualcuno lo ha definito il new deal del settore alimentare per cani. Qualcun altro, citando John Maynard Keynes con un po’ di ironia, ha descritto gli imprenditori italiani che si muovono nell’ambito della pet economy gli “animal spirits” del capitalismo italiano. Forse non sarà così, forse l’enfasi è eccessiva per un settore che secondo gli […]