L’IA non può vincere alla lotteria, i giornali invece sì

La ripresa di notizie dal dubbio fondamento, come quella degli studenti pugliesi che avrebbero vinto 50.000 euro con un sistema generato da un’intelligenza artificiale, è un atto irresponsabile da parte di diversi giornali nazionali, che in questo modo speculano su un Paese con preoccupanti tendenze alla ludopatia

06.03.2025
Lotteria e IA, un connubio falso: biglietti del lotto in fila

A meno di palline truccate, che sentiamo in questa sede di escludere, il gioco del Lotto è regolato dalla natura indipendente degli eventi casuali in gioco. Si tratta di mera statistica, di quella che si apprende alla prima lezione, per intenderci. Nel Lotto italiano vengono estratti 5 numeri tra i 90 disponibili, e ogni numero ha la stessa probabilità di essere estratto a ogni turno (5 su 90, quindi circa il 5,56%). I numeri estratti vengono rimessi nell’urna alla successiva estrazione, quindi di fatto la situazione torna sempre uguale a quella di partenza.

È suggestivo immaginare che i numeri vengano dati in sogno dai nostri cari defunti, come accade nella cabala napoletana, o che esista un qualche disegno divino per cui è più probabile che verrà estratto un numero ritardatario. Ma nei fatti nulla di ciò accade, perché quella probabilità del 5,56% è l’unica certezza che abbiamo.

Nonostante questo, degli universitari pugliesi si sono guadagnati dei titoli di giornale (e non parliamo di giornali di secondo ordine, ma del Corriere della Sera, per dirne una) con questa storia dell’intelligenza artificiale applicata al Lotto per estrarre i numeri vincenti. E – udite udite – avrebbero vinto e sarebbero in attivo di circa 50.000 euro; il tutto è stato scritto con un’audacia che non sarebbe consentita nemmeno in uno spot di investimento in criptovalute.

Invece, proprio nelle ore in cui il Governo riapre alle pubblicità del gioco d’azzardo messe al bando dall’esecutivo guidato da Giuseppe Conte, il primo spot alla ludopatia arriva da buona parte della stampa italiana.

Dei problemi di ludopatia degli italiani e dei passi fatti per contenerli, SenzaFiltro ne ha parlato in questo articolato reportage, ma giusto per ricordare ai nuovi lettori di quale situazione parliamo:

Nel 2021, gli italiani hanno “investito” circa 111 miliardi di euro nel gioco d’azzardo. Questa cifra è aumentata nel 2022, raggiungendo i 136 miliardi di euro, un importo che ha superato le spese per la sanità (128 miliardi), per l’istruzione (52 miliardi) e il totale dei bilanci di tutti i comuni italiani (77 miliardi). Inoltre, il gioco d’azzardo ha rappresentato il 36,20% del gettito erariale dello Stato.
Per il 2024, si prevede una spesa di oltre 160 miliardi di euro, continuando la tendenza al rialzo. Infine, per il 2025, si stima un ulteriore incremento (…). Questo andamento evidenzia una crescente incidenza del gioco d’azzardo sulle finanze pubbliche e sulle spese sociali.

da GiocoResponsabile.info

Ma cerchiamo di vederci chiaro. In che cosa consisterebbe la trovata degli studenti pugliesi?

Se la stampa italiana sponsorizza il gioco d'azzardo, in cambio di clic

I tre, che sono rimasti nell’anonimato (a metterci la faccia è stato il titolare della ricevitoria dove sono stati giocati i biglietti vincenti) hanno costruito un algoritmo (in cosa l’intelligenza artificiale e il machine learning avrebbero contribuito non è dato sapere) che ha tirato fuori un cosiddetto “sistema” di numeri da giocare in funzione di occorrenze storiche. Insomma, “l’intuizione” è quella di dare priorità ai numeri più frequentemente estratti e non a quelli ritardatari, croce e passione di “lottopati” della prima ora.

Ora, (non) vi sorprenderà sapere che nulla di tutto ciò cambia la probabilità che un numero sia estratto, che resta sempre del 5,56%. Così come quindici occorrenze di testa nel lancio di una moneta non garantiscono che la sedicesima sia croce: resta sempre del 50%.

Nel Paese in cui il potere d’acquisto dei cittadini è al palo, ma che si emoziona con i pacchi nel prime time (anche qui, la probabilità è sin dall’inizio 1/20, ma nessuno vuole rovinare la magia), non basta scrivere che il tutto è una colossale panzana senza alcuna base, né innovativa, né matematica né nient’altro (“l’incrollabile assunto per il quale non esiste nessun sistema vincente”, lo definisce Repubblica), se il titolo e il testo del post recitano “Vinti 50mila euro al Lotto grazie all’intelligenza artificiale”.

Si tratta dell’ennesimo spot destinato a rovinare ulteriormente ludopati e disperati, con l’aggravante della perpetrazione a mezzo stampa – e senza “adv” in testa.

 

 

 

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Photo credits: supereva.it

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