Esselunga, Sicuritalia, il sessismo nelle agenzie di comunicazione, studenti e lavoratori senza casa. Milano non mantiene le promesse. Adesso possiamo dirlo.
“Il mio primo Natale a Milano”: quando tornare al Sud costa troppo
Voli che già a novembre sfiorano i 500 euro, treni per niente economici e persone costrette a passare le feste lontano dalla famiglia. In questo articolo abbiamo raccolto le difficoltà di rientrare in Sicilia e analizzato le iniziative della Regione insulare, che non risolvono affatto il problema
“Quest’anno a Natale non scenderò in Sicilia: non sono riuscita a organizzarmi per tempo perché, quando mi hanno rinnovato il contratto, poco prima dell’Immacolata, era già troppo tardi per comprare un biglietto che fosse per me abbordabile.”
Se la prima cosa che avete notato in questa frase di Lucia (pseudonimo perché preferisce non usare il suo nome) è il verbo “scendere”, non è un errore né di chi scrive né di chi parla: molte persone che provengono dal Sud e vivono in una località del Nord, ma anche a Roma, usano questo verbo. Un verbo che indica metaforicamente il fatto che ci si sposti verso Sud, ma soprattutto – nel caso delle feste natalizie ma anche delle vacanze estive – la fatica che si fa a trovare un biglietto aereo o ferroviario a un costo sostenibile, nella speranza che non capitino le solite cose. Vale a dire ritardi di ore, treni così pieni che non si sa dove mettere i bagagli, perdita di coincidenze a causa dei ritardi e così via.
Il Natale, per chi proviene da una Regione del Sud e vive in una del Nord, non è così semplice né economico come comprare un biglietto per una vacanza altrove. È quanto vedremo tramite le testimonianze che abbiamo raccolto.
Lucia: “Il mio primo Natale a Milano a causa del caro voli e del lavoro”
Lucia ha 32 anni e vive a Milano da un anno e mezzo. È contenta della sua scelta anche se non riesce ancora ad avere una vera stabilità economica: lavora con contratti a termine nel mondo della comunicazione. Ed è per questo che trascorrerà in città il secondo Natale che vive fuori dalla Sicilia, per tornare dai suoi dopo che le feste saranno passate.
“Ho saputo del rinnovo del contratto solo il 2 dicembre, e quando mi sono messa a guardare i voli per Catania costavano, tra andata e ritorno, più di 450 euro. Non sapevo ancora dell’iniziativa della Regione, ma anche se l’avessi saputo non avevo tutti quei soldi da anticipare. E così ho deciso di scendere a gennaio per un weekend lungo, prendendo due giorni di ferie. Il costo in questo caso, tra andata e ritorno con uno zainetto da portare in stiva, è di poco più di 50 euro. C’è una differenza enorme per un viaggio che è praticamente uguale”.
Passare il Natale a Milano per lei sarà un’esperienza diversa, ma per fortuna ha dei cugini che vivono in Lombardia e andrà da loro. “Al di là del fatto che mi sia mossa tardi quest’anno, ho comunque l’impressione che ci sia un aumento generalizzato dei prezzi”.
La sua non è solo un’impressione, ma corrisponde a realtà: stando a un’iniziativa di Altroconsumo, che ha confrontato i costi dei voli da Milano e Roma per dodici destinazioni, nazionali e non, con altri periodi dell’anno, c’è un aumento nel periodo festivo in media del 225%. E la Regione più penalizzata è proprio la Sicilia, con un aumento dei voli di quasi undici volte rispetto alla bassa stagione.
Carmine: “Nessuno va a Milano dalla Sicilia prima di Natale”
Tornando alle esperienze delle persone originarie della Sicilia e che vivono altrove, anche Carmine, fotografo di 47 anni, passerà il Natale a Milano, scegliendo di tornare dai suoi nei giorni precedenti le feste.
“Ho prenotato a metà novembre e ho scelto proprio in base ai prezzi: sono partito il 16 dicembre con bagaglio a mano e valigia con Ryanair pagando circa 89 euro, rientro il 23, l’unico giorno in cui sono riuscito ad avere un prezzo di 50 euro con due bagagli. Se fossi partito nei giorni successivi, i prezzi sarebbero andati oltre i 150 euro solo con bagaglio a mano. Riesco a risparmiare perché nessuno torna dalla Sicilia prima di Natale”. E comunque sia, anche se non proprio sotto le feste, Carmine spende sui 140 euro tra andata e ritorno.
“Uso Google per confrontare i vari voli, orari e prezzi, ma ormai mi sembra tutto poco chiaro, capisco le regole del mercato ma i prezzi andrebbero calmierati. Avrei voluto viaggiare in treno, ma i prezzi erano più alti dei voli quindi ho desistito. Quando ho prenotato, peraltro, non era stata comunicata l’alternativa del treno Sicilia Express, che porta in Sicilia in più di 20 ore di viaggio, ma comunque trovo vergognoso questo viaggio della speranza. Tra l’altro sarà un treno super affollato. Ricordo che da piccolo facevo su e giù con i miei da Milano (Carmine è nato lì e ci ha vissuto durante l’infanzia, N.d.R.), ma c’era molta più dignità, c’erano anche i treni notturni. Questo è il mio primo inverno a Milano; mi sarei aspettato un aumento dei prezzi, ma non già da metà novembre. Ho fatto scelte economiche, è vero, ma per farlo ho dovuto rinunciare a passare le feste con i miei e a vedere i miei amici: buona parte di loro arriverà quando me ne sarò andato”.
Sofia: “Partenza anticipata e ritorno posticipato per risparmiare”
La situazione non va meglio neanche a chi si reca in Sicilia partendo dalla Francia, come mi racconta Sofia (anche in questo caso nome di fantasia), 33 anni, che vive a Tolosa ed è all’ultimo anno del dottorato in Scienze dei Materiali. All’estero dal marzo 2024, Sofia è originaria di Catania e, come tanti altri, si sposta per passare le feste con i famigliari che non vede da tre mesi. Per farlo si è mossa con largo anticipo, cercando di scegliere delle date “diverse” dagli altri.
“Ho comprato il biglietto per tornare in Sicilia a ottobre e, in totale, ho speso 220 euro senza alcun bagaglio aggiuntivo, solo il bagaglio a mano”. Che nel suo caso è lo zainetto da mettere sotto il sedile, delle misure di 45x36x20 cm, capiente per chi si sa organizzare, ma basta mettere due maglioni pesanti e degli stivali per non riuscire a farci stare più nulla. Per fortuna che in Sicilia fa caldo (o quasi).
“Ho dovuto anticipare la partenza di circa una settimana al 16 dicembre,” prosegue Lucia, “e posticipare il volo di rientro all’8 gennaio, sempre a causa del caro voli e della mancanza di collegamenti diretti da e per Tolosa in questo periodo. Tornerò quando molti miei colleghi dal 6 saranno già in laboratorio. Viaggio con EasyJet senza volo diretto ma con scalo a Milano e un’attesa tra un volo e l’altro di sette ore”.
Alla luce di tutto questo, è doveroso segnalare due iniziative che riguardano la Regione Sicilia.
Il contributo ai voli della Regione Sicilia (e le sue magagne)
Con il D.D.G (Decreto del Direttore Generale) n. 3848 del 5 dicembre 2024, l’Assessorato delle Infrastrutture e della Mobilità della Regione Sicilia ha previsto un contributo del 50% (che prima del decreto era del 25%) sul prezzo dei biglietti aerei per la “riduzione degli svantaggi derivanti dall’insularità”, come si legge nel documento.
Che cosa significa? Che chi è residente in Sicilia e sta rientrando per le festività, ma anche chi è nato e ha la residenza altrove (come chi scrive), potrà avere un contributo pari alla metà del costo totale del biglietto aereo, comprensivo di tutte le tasse, spese e accessori fatturate dal vettore. Questo per i voli nazionali – quindi persone come Lucia non possono usufruirne – effettuati dal 7 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025, purché si presenti domanda entro i 30 giorni dal volo.
Iniziativa lodevole, e in parte lo è, se non fosse che per le compagnie aeree ITA Airways e Aeroitalia, che anticipano l’erogazione del contributo al momento del biglietto, lo sconto resta del 25%. Inoltre, tale contributo è valido, come si legge, per i voli senza scalo, quindi solo i diretti. E chi ha comprato il biglietto – come in molti – prima dell’iniziativa, provenendo per esempio da Milano, probabilmente ha anche pensato a uno scalo per risparmiare (in genere i biglietti da Roma per Catania o Palermo i biglietti costano meno).
L’altro punto dolente è il fatto che l’iniziativa riguardi solo l’aereo e non il treno, che invece è un mezzo scelto da molte persone che, dalla Lombardia, ma anche dal Piemonte, oltre che dall’Emilia-Romagna, Toscana, Lazio e Campania, si spostano verso la Sicilia. Il treno, tra l’altro, dà la possibilità di portare più bagagli senza doverli pagare. Va considerato che un bagaglio su Ryanair, solo per citare una delle compagnie low cost, ha un costo variabile dai 6 euro ai 60 euro per volo; dipende dal tipo e dalla tratta.
Gli stessi treni, comunque, non sono così economici: chi vi scrive ha acquistato il suo biglietto dell’andata per il 19 dicembre al prezzo di 114 euro e il ritorno a 75 euro, entrambi comprati i primi di novembre.
Il viaggio della speranza del 2024 si chiama Sicilia Express
La seconda iniziativa della Regione Sicilia, peraltro, riguarda proprio il treno. Come anticipava Carmine, quest’anno è stato istituito il Sicilia Express, che parte da Torino Porta Nuova il 21 dicembre e arriva in Sicilia dopo circa 20 ore. Previsto anche il rientro il 5 gennaio dalla Sicilia con partenza da Palermo e Siracusa alle 15.20. Un’iniziativa che ha aiutato quanti sono riusciti a prendere il biglietto per tempo (andati a ruba dopo un’ora), ma che non risolve affatto il problema del caro voli e del caro treni. A parte il tempo di percorrenza, che è quasi di un giorno, si tratta di un solo treno previsto in due giornate ben precise.
Quanto al caro voli, segnaliamo che la situazione non è la stessa in tutti gli aeroporti: chi avesse scelto, per esempio, di partire da Forlì per andare a Catania provando a prenotare qualche giorno prima, avrebbe speso per l’andata 70 euro (con partenze anche il 22 e 23 dicembre). Un costo ancora abbordabile.
Se è vero che il mercato viene guidato dalla legge della domanda e dell’offerta e se è vero che a Natale siamo tutti più buoni dovrebbero esserlo anche le compagnie aeree e i trasporti ferroviari. Ed è qualcosa di cui sicuramente il Governo dovrebbe occuparsi, anzi preoccuparsi, prima che avvenga di tutto questo.
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Photo credits: palermotoday.it
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