Il Governo elogia le forze dell’ordine, ma non gli rinnova i contratti

Sono scaduti da dicembre 2021, rinnovo rimandato a dopo le elezioni regionali. Non bastano le dichiarazioni di stima del Governo alle divise dopo le violenze di Pisa: “Un bluff, mancanza di impegno tangibile”, ha affermato Luigi Credentino, segretario del sindacato SIM

08.03.2024
Governo e forze dell'ordine a confronto, ma non si parla di rinnovo dei contratti: strette di mano tra Meloni e ufficiali dei carabinieri

Mercoledì 6 marzo a Palazzo Chigi c’è stato il primo faccia a faccia tra il Governo e i sindacati di Polizia e delle forze dell’ordine (SIULP, SAP, SIAP, Federazione COISP-MOSAP, FSP Polizia di Stato ES-LS-CONSAP-M.P., SILP CGIL, COCER Arma Carabinieri, COCER Guardia di Finanza), dopo i fatti di Pisa di sabato 24 febbraio. La Presidente del Consiglio ha elogiato l’operato delle forze dell’ordine e ha parlato di “un clima che non mi piace e mi preoccupa, e di cui mi sento responsabile perché parte di questo clima dipende dal fatto che c’è la necessità di attaccare la sottoscritta e questo governo”.

Secondo Meloni, infatti, le forze di polizia sarebbero oggetto di una campagna denigratoria ingiusta: “Ritengo ingiusta la sistematica campagna di denigrazione alla quale siete stati sottoposti”, ha detto ai sindacalisti presenti. La premier ha poi ricordato che questo sarà un “anno impegnativo” perché “abbiamo la presidenza del G7”, da cui dipende “la nostra credibilità sul piano internazionale, e vedo toni che mi ricordano anni molto difficili per la nostra nazione”.

Durante l’incontro, la Presidente del Consiglio ha voluto ridimensionare la polemica sulla violenza della polizia nei confronti dei giovani manifestanti, sottolineando che “nel 97% delle manifestazioni che si sono svolte in questi mesi non c’è stata alcuna criticità. Solo nel 3% dei casi – ha aggiunto – si sono riscontrate criticità, e questo dimostra l’ottima gestione dell’ordine pubblico e la vostra capacità di proteggere i siti sensibili”.

Per Meloni quindi non esiste nessuna emergenza; anzi, in Italia, secondo la presidente, la libertà di espressione e di dissenso è tutelata e garantita: “Dal 7 ottobre a oggi, infatti, le iniziative di piazza sono state più di mille. L’Italia, a differenza di altre nazioni, non ha vietato le manifestazioni a favore della Palestina perché per noi è fondamentale garantire il pieno diritto a esprimere qualunque posizione politica. È un diritto – ha spiegato – che va bilanciato col rispetto delle regole che lo disciplinano e con la necessaria tutela degli obiettivi sensibili e che sono presi di mira dai manifestanti”.

Contratti delle forze dell’ordine scaduti da due anni, la stima del Governo non basta. I sindacati: “Un bluff”

Tra i temi presenti sul tavolo di confronto c’era però anche quello del mancato rinnovo dei contratti nazionali di lavoro degli appartenenti alle forze dell’ordine. Sono passati infatti più di due anni (circa ottocento giorni) dalla scadenza del rinnovo del contratto, e i sindacati di categoria hanno più volte interpellato la politica senza mai ottenere risposte precise.

Con una presidente che si dice così vicina forze di polizia e che parla di “pericolo” democratico in caso di mancato sostegno delle istituzioni alle forze dell’ordine, queste ultime erano sicure di aver trovato un interlocutore finalmente interessato ad ascoltare le loro richieste e a mantenere le promesse fatte, ma purtroppo si sono dovute ricredere.

“[…] A quasi ottocento giorni dalla scadenza, gli operatori in uniforme che tutelano la sicurezza e la legalità nel nostro Paese sono ancora lasciati nell’incertezza. Questa mancanza di trasparenza di impegno tangibile mette in luce il bluff del Governo, che continua a ignorare le legittime richieste degli operatori in uniforme”, scrive in una nota Luigi Credentino, segretario generale di SIM (Sindacato Italiano Militari Guardia di Finanza).

Un miliardo e mezzo di aumenti per i militari. Ma non coprono neppure l’inflazione

Ad oggi non è ancora stata stabilita una data per il tavolo per il rinnovo del contratto di lavoro, ma secondo il Governo è una questione di giorni, settimane al massimo. Di sicuro dopo le elezioni regionali in Abruzzo.

Di sicuro, al momento, c’è solo il miliardo e mezzo di euro stanziato dal Governo e destinato agli scatti di stipendio delle forze dell’ordine e armate. Si tratta, secondo le stime elaborate dal ministero per la Funzione pubblica assieme alla ragioneria dello Stato, di aumenti medi lordi mensili che vanno dai 172 euro per l’Esercito fino ai 194 euro per la Guardia di Finanza. Aumenti che saranno però effettivi a partire dal primo gennaio del 2025.

Si tratta comunque di risorse che non riusciranno a compensare il calo del potere di acquisto registrato nel triennio 2022-2024: l’aumento medio mensile degli stipendi del 5,78% deve infatti scontrarsi con un’inflazione che ha fatto lievitare i costi del 17,3%.

Insomma, a parole la premier garantisce fiducia incondizionata alle forze dell’ordine, ma nei fatti nulla sembra cambiare davvero.

 

 

 

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Photo credits: governo.it con licenza CC-BY-NC-SA 3.0 IT

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