Concludiamo chiedendo ad Antonia Monopoli se abbia la percezione che negli ultimi anni la consapevolezza sul tema sia aumentata da parte dei datori e delle datrici di lavoro.
“Abbiamo attivo un progetto, chiamato ‘Talent lab’, in collaborazione con l’agenzia ManPower, con l’obiettivo di accompagnare al mondo del lavoro le persone transgender. Io raccolgo i curricula che poi vengono gestiti da un collega, per fare una scrematura sulle esperienze formative e lavorative, puntando poi all’orientamento insieme a ManPower, o anche a un’ulteriore formazione nel caso quella precedente non risulti adeguata, come accade magari nel caso di persone straniere transgender. È importante poter riprendere la formazione a qualsiasi età, nonostante anche qui sia diffuso lo stereotipo che fa credere il contrario.”
Stereotipi e timori vengono affrontati anche attraverso gruppi di auto mutuo aiuto, attivi nell’ambito dello sportello Trans dal 2014 e dedicati all’utenza. “Condividiamo diversi argomenti che ci toccano da vicino, come il coming out o le relazioni affettive. Tra gli argomenti trattati c’è anche il come affrontare il colloquio di lavoro, e devo dire che la partecipazione è aumentata: dai tre partecipanti del 2014 siamo arrivati a una media di trenta”.
I gruppi di auto mutuo aiuto sono attivi anche, in maniera dedicata, ai famigliari delle persone transgender, tra cui genitori, fratelli, sorelle e partner, e anche in questo caso l’argomento lavoro è presente: “Gli stessi genitori sono spesso preoccupati per il futuro lavorativo dei loro figli”, sottolinea Antonia Monopoli. “Si chiedono se saranno felici e realizzati, c’è anche forte il timore nei confronti della strada. Il confronto aiuta molto a rasserenarli e a scardinare questi timori e stereotipi”.
Photo credits: antoniamonopoli.it