Durante questi anni di emergenza sanitaria, tra i vari problemi riscontrati all’interno del tessuto sociale, c’è stato un aumento della disoccupazione a livello globale. Questo ha contribuito ad allargare il divario tra ricchi e poveri, tra chi è stato colpito dalla crisi, e quindi per molto tempo escluso dal mercato del lavoro, e chi dalla crisi è stato solo sfiorato.
Ogni Paese ha reagito in modo diverso. La ripresa è stata e sarà ancora difficile, ma una timida crescita, secondo i dati ISTAT, si è registrata nel febbraio di quest’anno. Il tasso di disoccupazione è fermo all’8%, registrando un incremento di occupati di circa 10.000 unità rispetto a gennaio, il che ha portato a salire di 1,2 punti il tasso d’occupazione rispetto all’anno scorso, fino al 60,8%.
Secondo l’ISTAT “la crescita occupazionale rispetto a febbraio 2022 coinvolge solamente i dipendenti permanenti, con una diminuzione del numero di dipendenti a termine e di autonomi”. Secondo le stime sono 23.313.000 le persone che nel mese di febbraio ricoprono posizioni lavorative, con un aumento di 272.000 rispetto al 2020. Ancora secondo l’ISTAT “il tasso di inattività a febbraio era al 33,8%, stabile su gennaio e in calo di 0,9 punti su febbraio 2022. Il tasso di disoccupazione tra i 15 e i 24 anni è al 22,4%, in calo di 0,4 punti su gennaio e di 1,2 punti su febbraio 2022”.