L’impresa, che ha da poco stretto un accordo per esportare i suoi prodotti nel ricco mercato indiano, nel 2022 ha dichiarato un fatturato di 115 milioni, 9,2 dei quali – nelle dichiarazioni programmatiche per il 2023 – verranno investiti nell’“innovazione e sostenibilità” a favore dei circa 350 dipendenti (con il 30% di donne). Quindi, si presume, anche per progetti come quello appena descritto.
E a queste iniziative San Marco non è nuova: nello storico del welfare aziendale si contano distribuzioni di bici elettriche agli operai, bonus sul carburante (in parziale contraddizione con l’impegno per la mobilità sostenibile, ma è un dettaglio), bonus per le bollette, bonus antinflazione, cospicui premi di partecipazione. Insomma bonus, come se piovesse, e dialogo con i sindacati, in quello che appare come un articolato piano volto a garantire il benessere dei lavoratori.
La cautela è d’obbligo, come sempre, ma gli indizi fanno sperare in bene. E chissà che modelli di questo tipo non si diffondano, non solo alle altre aziende: la politica e i legislatori avrebbero di che prendere appunti.
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