È notizia di questi giorni che sono in aumento di un punto e mezzo per cento, con una media del 15,5 rispetto al 14,07 di due anni fa, nella scuola pubblica italiana gli studenti che scelgono di non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica, secondo i dati diffusi dall’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (UAAR) a seguito della richiesta di accesso civico ai dati presentati al Mim.
Tra chi dice no alla religione cattolica a scuola è la Valle d’Aosta a guidare la classifica (30,74%), seguita da Emilia-Romagna (27,48%) e Toscana (27,12%). Le Regioni fanalino di coda per numero di non avvalentisi sono Basilicata (2,98%), Campania (3,11%), Calabria (3,41%), Puglia (3,67%), Molise (3,87%) e Sicilia (4,57%).
Sono gli istituti professionali a presentare il maggior numero di non avvalentisi (25,52%), seguono gli istituti tecnici (23,87%) e infine i licei (17,51%). Nella scuola secondaria di primo grado a non avvalersi è il 14,67% degli studenti, nella scuola primaria l’11,74%, nella scuola dell’infanzia l’11,3%.
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