“La Repubblica, fondata sui principi di solidarietà e di tutela della dignità umana, non può restare indifferente di fronte alla sofferenza dei suoi figli più valorosi. Il silenzio e la mancanza di dati ufficiali non fanno che aggravare il dolore, nascondendo la vera entità di una crisi che richiede trasparenza e comprensione”, dichiara Ascari. “È dunque dovere del Parlamento, espressione sovrana della volontà popolare, indagare con spirito di servizio e imparzialità le cause profonde, le condizioni e le eventuali mancanze istituzionali che conducono a tali tragici atti. Solo attraverso un’analisi accurata e un dialogo aperto e costruttivo è possibile gettare le basi per una prevenzione efficace e per il sostegno psicologico e morale necessario”.
In virtù di ciò, è nata la proposta di istituire una Commissione parlamentare d’inchiesta, con l’intento di far luce sul fenomeno suicidario tra i tutori dell’ordine e della sicurezza pubblica.
La Commissione avrà il compito di svolgere indagini sulle reali dimensioni, condizioni, qualità e cause del fenomeno suicidario tra le forze dell’ordine; monitorare la concreta attuazione della normativa vigente a tutela dell’integrità psicofisica dei membri delle forze dell’ordine, accertandone le possibili incongruità e carenze rispetto alle finalità e verificando altresì la possibilità di una sua rivisitazione; ipotizzare l’istituzione di un Osservatorio Nazionale sui Suicidi nell’ambito del ministero della Salute; valutare l’introduzione dell’uso dell’autopsia psicologica nelle indagini sui suicidi; valutare l’implementazione di strumenti volti alla conduzione di analisi regolari sulle condizioni psicofisiche dei membri delle forze dell’ordine da parte della struttura organizzativa, nonché di questionari anonimi; proporre soluzioni di carattere legislativo e amministrativo al fine di fornire supporto alle famiglie dei membri delle forze dell’ordine deceduti; valutare, inoltre, l’approvazione di ulteriori misure volte a garantire l’aggiornamento periodico e costante dei dati contenuti nei rapporti epidemiologici sul fenomeno suicidario, nonché la loro completa trasparenza; analizzare e monitorare i dati relativi all’applicazione delle sanzioni disciplinari nonché dei trasferimenti non richiesti; valutare, infine, l’implementazione di misure volte a garantire che l’attività di raccolta e pubblicazione dei dati relativi ai suicidi sia effettuata nel rispetto della volontà delle famiglie dei membri delle forze dell’ordine deceduti.
“Ringrazio sentitamente l’associazione sindacale UNARMA per il contributo tecnico e di pensiero per la realizzazione e l’istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta che verifichi le motivazioni dei suicidi tra le forze dell’ordine. In particolare il segretario Antonio Loparco per l’importante contributo sindacale offerto per stesura tecnica del testo della proposta di legge. E ringrazio Roberto Butelli, segretario generale provinciale del SIULP (Sindacato Italiano Unitario dei Lavoratori della Polizia) e Alfonso Montalbano, segretario nazionale di USMIA Carabinieri, con i quali negli anni ho avuto lunghi confronti sui problemi e sui rischi psicosociali che affliggono gli operatori di polizia, dallo stress quotidiano al quale sono sottoposti e all’inadeguatezza dei sistemi di sostegno psicologico”, afferma Ascari.
“Voglio ringraziare il giornalista Alessandro Mancini di SenzaFiltro e Cleto Iafrate di OSD per il loro prezioso lavoro di sensibilizzazione e divulgazione che stanno portando avanti sul tema, attraverso la pubblicazione di articoli e inchieste, la raccolta dati e il conteggio puntuale dei casi di suicidio dei colleghi”. Così il segretario generale provinciale di Modena di UNARMA Antonio Loparco.
Antonio Nicolosi, segretario generale di UNARMA, ha commentato: “Speriamo che stavolta il Parlamento, senza divisioni politiche di parte, finalmente accolga il grido di aiuto e di dolore dei nostri colleghi, fino ad oggi rimasto inascoltato”.
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