Francia, sentenza storica: il turno di notte nuoce alla salute

Il Consiglio dei Medici francese ha decretato che, per le troppe ore lavorative notturne, un’infermiera si è ammalata di tumore al seno: potrà chiedere un risarcimento all’assicurazione sanitaria

Turno di notte in ospedale: un medico guarda il cellulare in una corsia vuota.

Sono molti i casi che accertano come, sui luoghi di lavoro, si può incorrere in situazioni dannose per la salute: basti pensare al burnout vissuto in questi anni emergenziali dai componenti del personale sanitario, che a causa dei turni massacranti derivati dalla pandemia, hanno riportato sindrome da stress cronico.

In un’indagine condotta nel 2019, invece, Health Insurance ha fotografato la realtà dei tumori insorti sul posto di lavoro.

Le stime raccontano che in Francia il loro numero, negli ultimi vent’anni, ha registrato una crescita annuale esponenziale, arrivando a 1.840 casi ogni dodici mesi solo nell’ultimo quinquennio. Proprio la Francia, nelle ultime settimane, si è resa protagonista di una sentenza storica che ha visto coinvolta un’infermiera di 61anni,la quale potrà chiedere un risarcimento all’assicurazione sanitaria per essersi ammalata proprio sul posto di lavoro.

Francia, il Consiglio dei Medici dà ragione all’infermiera malata di tumore al seno: colpa del turno di notte

Per 28 anni, l’infermiera ha effettuato 873 turni notturni nei reparti dove all’epoca prestava servizio. A 48 anni ha chiesto all’ospedale dove lavorava di essere esonerata dal lavoro notturno, poco prima di scoprire il suo cancro al seno. Una sentenza del Consiglio dei Medici francese, dopo 14 anni, ha sancito che ci fosse un nesso molto forte tra il numero di ore lavorative svolte durante la notte e la patologia di cui si è ammalata l’infermiera. Una lunga battaglia vinta in una causa terribile che in precedenza aveva sfavorito due sue colleghe.

Accanto all’infermiera, nella battaglia sindacale, due donne: Josiane Clavelin e Brigitte Clément. Proprio la Clavelin, ex infermiera, ha sottolineato come, durante il suo servizio di pronto soccorso in pediatria, “regolarmente un radiologo entrava nella stanza per fare i raggi X, con le conseguenze che questo può avere. Allo stesso tempo, ho notato che emergevano molti più tumori al seno nel personale infermieristico che lavorava turni notturni”.

Questo, insieme ad altri approfondimenti, ha permesso che si arrivasse a questa sentenza, che potrebbe fare da apripista per altre richieste di risarcimento. Di fatto è stato dimostrato che il lavoro notturno può avere effetti nocivi sulla salute dei lavoratori, i quali sottopongono l’organismo a condizioni di stress maggiore, alterando il ciclo sonno/veglia, con una conseguente variazione delle funzioni biologiche che determina effetti sia a breve che a lungo termine.

Non a caso, con il Decreto Legislativo 66/2003 il datore di lavoro deve provvedere alla valutazione del rischio per i lavori notturni e controllare lo stato di salute dei lavoratori che li svolgono, coadiuvandosi con il medico del lavoro e con la sorveglianza sanitaria. Tali obblighi, se violati, sono punibili con sanzioni penali e pecuniarie – che comunque in nessun caso restituiscono la salute a chi l’ha persa lavorando.

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