
Quando l’autore di un romanzo decide di intitolare Tutta la bellezza deve morire, con un’affermazione esaurisce tutte le argomentazioni possibili sulla dialettica della “napolitudine”, un’energia che consacra e vampirizza contemporaneamente, ma che non riesce mai abbastanza a liberarsi da etichette culturali e pregiudizi storici, in una sorta di eterno ritorno che fa svanire l’idea di futuro. Sarà quella […]