Abbiamo commentato il provvedimento con Stefano La Barbera, fondatore del comitato “Io voto fuori sede”, che da oltre dieci anni conduce una battaglia per introdurre anche nel nostro Paese quanto già applicato in altri Stati europei in diverse modalità.
“In tanto tempo c’è da dire che è la prima volta che la politica dà una risposta vera; il disegno di legge delega prevede la possibilità anche per le altre categorie di elettori, compresi i caregiver, di votare lontano dalla propria residenza. La legge delega necessitava di 18 mesi di tempo tecnico, anche se il Governo avrebbe potuto prendersene di meno. Tuttavia la maggioranza, avendolo approvato alla Camera, ha manifestato comunque l’intenzione di portare avanti questo tema, ed è stato trovato questo compromesso: cioè di fare votare soltanto i cittadini fuori sede, anche se solo per le Europee del 2024, come dice l’emendamento.”
Una battaglia avvenuta con non poche dimostrazioni da parte del comitato: un sit in a Roma lo scorso gennaio e una “partecipazione” a Sanremo attraverso il sostegno alla causa da parte di alcuni cantanti in gara.
Nonostante la vittoria a metà, La Barbera appare ottimista: “La legge delega è pronta al Senato per poi passare alla Camera per l’approvazione. Se passerà, il voto a distanza diventerà legge dello Stato italiano”. Anche se con notevole ritardo rispetto al resto d’Europa, c’è da aggiungere.
Non resta dunque che attendere l’esito dell’iter del disegno di legge e monitorare l’andamento della sperimentazione alle prossime elezioni per capire se la strada è quella giusta per completare un cammino che di anno in anno sembrava apparire sempre più lungo.
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