GAP Year e quel “buco” nel Curriculum

Ormai lo sapete, questo è lo spazio dedicato al nostro contest. L’appuntamento è ogni quindici giorni: il vincitore del contest precedente darà il tema per quello successivo. Inoltre,  l’autore dell’articolo vincitore sarà invitato a partecipare alla successiva riunione di redazione. Non resta che tirare fuori le vostre opinioni, commentate in massimo 2.000 battute e speditele entro lunedì 9 marzo […]

Ormai lo sapete, questo è lo spazio dedicato al nostro contest. L’appuntamento è ogni quindici giorni: il vincitore del contest precedente darà il tema per quello successivo. Inoltre,  l’autore dell’articolo vincitore sarà invitato a partecipare alla successiva riunione di redazione.

Non resta che tirare fuori le vostre opinioni, commentate in massimo 2.000 battute e speditele entro lunedì 9 marzo alla mail: senzafiltro@fiordirisorse.eu.

La vincitrice dello scorso numero è stata Valentina Valle. Ecco il tema che Valentina ha scelto per il prossimo numero:

GAP Year e quel “buco” nel Curriculum

Per Fernando Alonso, reduce da un brutto incidente sulla pista, si prospetterebbe un anno sabbatico. Scelta dovuta o opportunità?

È difficile definire quanto in ambito sportivo, e a quei livelli, il Gap year possa essere considerato un’opportunità, di certo però sappiamo quanto l’età e la permanenza sui circuiti sia fondamentale per chi ha impostato la propria vita attorno a quel circus che non perdona defaillance.

E per tutte le persone che si trovano quel “buco nero” sul curriculum per la chiusura dell’azienda per cui lavoravano, a causa della crisi economico-finanziaria, il Gap Year, come dovrebbe essere recepito?

Dovrebbe essere vissuto come un periodo di accrescimento personale e professionale durante il quale si ha l’opportunità di cambiare la propria vita.

È un periodo di cambiamento e di scoperta; cambiamento perché ci si trova a dover lasciare quel punto di riferimento che per molti è stato un condizionamento personale, per immergersi in qualcosa di nuovo che permette il raggiungimento di una nuova consapevolezza di se’.

Scoperta perché la capacità di adattarsi a nuovi contesti e a nuove abitudini permette di scoprire le molteplici opportunità nascoste al dì fuori dell’ambiente in cui ci si era abituati a esistere.

Alla fine del Gap Year, meglio conosciuto come anno sabbatico, si avrà la possibilità di avere idee più chiare e di essere apprezzati da quelle aziende verso le quali ci si propone per un nuovo posto di lavoro.

Molte realtà infatti, le più evolute che hanno visto la crisi come un’opportunità (Kei-Zen: Crisi-Opportunità), saranno ben disposte ad avere tra i propri collaboratori risorse che siano state in grado di mettersi in discussione cambiando la propria visione globale.

Per concludere vorrei riferirmi ad un concetto dell’autore Lilin nel suo libro “Educazione siberiana” dove la vita viene definita come un nemico da combattere e dove emerge chiaramente l’idea concreta che la vita va vissuta con tutti i cambiamenti che essa ci pone davanti e che non basta vivere nell’esistenza.

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