E meno male che dovevano servire a tutelare i posti di lavoro. Le privatizzazioni delle grandi aziende italiane, poi riacquisite dallo Stato, sono un disastro dal punto di vista dell’occupazione: l’ex ILVA ne ha persi più di 30.000, TIM 60.000. E la lista prosegue
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Nello stabilimento simbolo della Torino operaia si parla di riallocazione degli spazi, dopo un’emorragia di lavoratori che non sembra destinata a fermarsi: oggi sono 10.000, vent’anni fa erano il doppio. Le opinioni di Gianni Mannori della FIOM CGIL e dello storico e scrittore Marco Revelli.
La British American Tobacco aprirà una sede produttiva a Trieste, creando 2.700 posti di lavoro. Ma la città è ancora seduta sul suo vero tesoro: il porto franco, che nelle agende della politica è lettera morta da settant’anni. Il quadro della situazione con l’opinione di Vito Potenza, di TLT – Territorio Libero di Trieste.
Il settore cartario boccheggia, con i rincari che portano la carta da 650 euro a tonnellata fino a oltre 1.000. Tonino Dominici, Boxmarche, da cinquant’anni nel settore: “Speculazione dei clienti e PMI bloccate dai grandi gruppi. Mai vista un’impennata del genere”.
Reportage
Da anni solo polemiche e notizie inaffidabili se si parla di lavoratori che mancano in Italia. Primo maggio 2023: la nostra redazione pubblica dati, storie, interviste, infografiche che raccontano come stanno davvero le cose e dove mancano davvero risorse. Sono la giustizia, la sanità, la ristorazione, la scuola, le fabbriche, la pubblica amministrazione, l’edilizia, il sociale.