
Concedetemi un paragone ardito, iperbolico ma senza alcuna inclinazione irriguardosa. Vorrei sollevare l’attenzione su una nuova forma di “banalità del male”. Questa locuzione appartiene alla filosofa tedesca di religione ebraica Hannah Arendt, che più di cinquant’anni fa pubblicava il libro La banalità del male, dedicato alle analisi e alle deduzioni svolte come inviata del New […]